Gianni Forti: “Meloni di parola, si è sempre interessata a Chico. Sempre”

Parla lo zio dell’italiano che è in carcere negli Usa da 22 anni. “Di Maio e Cartabia ci avevano fatto tante promesse, ma non è mai cambiato nulla”

Non vuole in nessun modo politicizzare la situazione di suo nipote Chico Forti, anche se alla fine si rende perfettamente conto che da “caso umanitario a malagiustizia è diventato a tutti gli effetti un caso politico” anche perché Gianni Forti sono vent’anni che lui e la sua famiglia soffrono, lottano per la causa di suo nipote e alla fine il giro è sempre lo stesso: tante promesse, mille parole e poi nulla. Non succede mai nulla. Chico resta sempre lì, in carcere negli Stati Uniti in Florida per un delitto che non ha mai commesso, condannato in un processo dove non sono state presentate prove di alcun genere. “Una condanna a morte, senza l’ausilio di nessuna sostanza letale, ma lentamente perché, ora come ora, almeno per come è la situazione attuale, il nostro Chico potrà uscire da lì sono quando sarà morto“, dice amaramente e con rabbia lo zio Gianni Forti a Notizie.com.

La protesta
La protesta per Chico Forti fatta a Palazzo Chigi nel 2021 (Ansa)

Parole durissime e piene di dolore, quelle di Gianni Forti. Un raggio di luce, l’ennesimo, anche se stavolta, sembra davvero buono e pieno di speranza, nell’incontro che ha avuto a Pescara con Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia. “Ho avuto la possibilità di incontrarla, non era programmato niente – ha spiegato Gianni Forti a Notizie.com -, io ero da amici e lei era lì per incontrare la gente e parlare del suo programma. Ci siamo visti in maniera appartata e abbiamo deciso di fare quella clip. Devo dire una cosa, e ci tengo tanto, perché la Meloni sono anni che segue la storia di Chico, lei, i suoi deputati e il suo partito hanno fatto tante interrogazioni parlamentari, hanno fatto pressioni affinché i governi che si sono succeduti facessero pressioni per la situazione di Chico. A chi sostiene e mette in giro che si è messo in piedi qualcosa di costruito, sbaglia di grosso, ma facesse come vuole, qui ci sono persone che soffrono da anni, una figlia che sta per diventare mamma e mio nipote Chico sta per diventare nonno senza aver ma potuto vedere la propria figlia e adesso anche la futura nipote. Quindi dicessero quello che vogliono, io so solo che la Meloni è una donna di parola, non ha mai smesso di seguire la situazione di Chico. Mai”.

“Di Maio si è dato da fare all’inizio, ma poi niente. La Cartabia è andata negli Usa, è tornata, ci ho parlato tre ore, poi da lì il nulla…”

L'innocente
Enrico Forti, per tutti ormai Chico (Facebook)

Era il 24 dicembre del 2020, prima di Maio, ministro degli Esteri e poi Giuseppe Conte, all’epoca presidente del Consiglio, si affrettarono a scrivere su Facebook che “Chico sarebbe tornato presto in Italia“, con tanto di ringraziamenti agli Usa, al Governatore della Florida De Santis e al segretario Pompeo, perché sempre secondo Di Maio avevano accolto “l’istanza di Chico Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia“. Peccato che, da quel giorno sono passati quasi due anni, e Chico sia ancora lì, in carcere. “Che le devo dire? – risponde sempre con estrema amarezza e con tanta rabbia Gianni Forti -, tante parole, tanti sorrisi e poi sono spariti, sia Di Maio, che magari sarà anche un bravo ragazzo, ma secondo me prima di esporsi e parlare, dovrebbe pensarci bene. Ma anche il ministro Cartabia, lei è andata fino negli Usa per un viaggio dedicato alla situazione, ha presi determinati accordi con gli americani, è tornata mi ha convocato e siamo stati a parlare per tre ore. E’ stata carina e gentile, ma le chiedo io a lei: dove è Chico adesso? Glielo dico io, in carcere in Florida e sta male, come può stare una persona che è rinchiusa da ventidue anni per non aver fatto nulla? Secondo lei come può stare? Male, malissimo

Gli americani – riprende Gianni Fortiavevano promesso, ma lì ci sono diversi strati e la burocrazia, ma soprattutto la voglia di fare le cose. Con la pressione del governo si potevano fare delle cose, ma alla fine tante promesse e niente di fatto. Nulla. A Washington avevano promesso che avrebbero inviato i documenti e la Florida aveva accettato di commutare la pena, per via di accordi internazionali, questo si deve fare per trasferire un detenuto da un paese all’altro, ma quel documento non è stato mai visionato. Mai visto. Non lo so se qualcuno è stato preso in giro o meno, noi sappiamo solo che Chico è ancora lì e non sta bene. Guardi per fortuna, e sempre in silenzio, ma lavorando in modo feroce, la Meloni e i suoi deputati, hanno portato avanti le loro battaglie su Chico, Spero che qualcosa succeda nei prossimi mesi. Siamo stanchi, siamo esausti e abbiamo sofferto più del dovuto. Penso a mio nipote Chico che non ha fatto niente, è italiano ed è in carcere per una cosa che non ha mai commesso. E’ giusto secondo lei? No”. Notizie.com non abbandonerà mai Chico Forti e seguirà sempre con molta attenzione tutto quello che succederà.

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