Elezioni, Conte: “Green e sociale, questa è la nostra agenda”

Il leader dei Cinquestellle si rivolge all’elettorato della sinistra e parla dei suoi programmi e delle sue idee

Due giorni fa in Veneto, poi in Emilia-Romagna e Marche, poi tappa al sud e di nuovo su, in Lombardia. Chiedendo a Giuseppe Conte se il sorpasso del M5S alla Lega è vicino – come dicono i sondaggi – lui, nell’intervista a Repubblica, fa lo scaramantico, “ovvio che sarebbe un risultato fondamentale“. Al nord il reddito di cittadinanza è visto con un po’ di sospetto. Su quali temi e con quali proposte pensa di recuperare il consenso in questa area del Paese dove il M5S ha sempre fatto più fatica? “Per prima cosa va detto che i numeri ufficiali sul lavoro precario e i salari da fame smentiscono le tante fake news sul reddito di cittadinanza, una misura oggi ancora più necessaria vista la grave crisi economica che stiamo vivendo. Però non c’è dubbio che vada migliorata la parte sulle politiche del lavoro. Con il Conte I abbiamo dato un miliardo alle regioni per le assunzioni nei centri dell’impiego, ne hanno fatto solo il 30 per cento: 14 su 20 sono amministrate dal centrodestra che vuole abolire la misura. Ai tanti imprenditori del nord noi diciamo che siamo dalla loro parte“.

Il leader
Giuseppe Conte a San Benedetto del Tronto (Ansa)

Come, in concreto? “Intanto la nostra norma sul superbonus ha prodotto un +6,6 per cento di Pil e 630 mila posti di lavoro. Il Veneto ad esempio è fra le prime regioni per cantieri di questo tipo e qui le imprese sono state danneggiate dal freno imposto dal governo a questa misura. Vogliamo proseguire l’operazione di alleggerimento del fisco sulle imprese, arrivando alla totale cancellazione dell’Irap. E poi introdurre uno Statuto delle imprese, uno strumento in grado di dare certezza di regole e fluidità di comportamento agli imprenditori“.

“Parliamo agli elettori della sinistra”

Il leader
Il leader Giuseppe Conte (Ansa)

Non teme che l’aver causato la caduta del governo Draghi possa invece allontanare il mondo produttivo, che invece chiedeva stabilità, dal M5S? «La stabilità non basta se poi non dai risposte adeguate alle emergenze. Questa era visibile già sei mesi fa, è per questo che abbiamo incalzato il governo perché adottasse misure straordinarie che però non sono arrivate. Noi siamo sempre stati chiari: sosteniamo Draghi per fare gli interessi dei cittadini e risolvere i loro problemi. Siamo alle prese con problemi pesantissimi specie per famiglie e imprese e il governo dei migliori ha risposto con 6 euro in più al mese“.

Lei cosa ne pensa della proposta di Maurizio Landini su Repubblica di tassare gli extraprofitti di grandi imprese dell’energia, della farmaceutica e finanziarie? “Che abbiamo lanciato la stessa idea mesi fa. Non si tratta di togliere soldi alle aziende private ma intervenire sul surplus da speculazione e così redistribuire la ricchezza. Il risultato è che il governo ha scritto una norma solo per il settore dell’energia ma l’ha fatto male, su 9 miliardi ne ha incassato uno. La norma va rifatta ma non ci ascoltano“. Che garanzie si sente di dare ad un elettore di sinistra, considerato che in questi anni di compromessi ne avete fatti molti e avete governato con quasi tutto l’arco parlamentare? “La garanzia è che prendiamo impegni sulla base di obiettivi politici chiari. Anche nei governi passati abbiamo sempre cercato di interpretare il mandato degli elettori. Siamo in condizione di dire ad un elettorato genuino di sinistra: guardate che i temi della transizione ecologica, della legalità, dell’etica pubblica, dell’antimafia e della giustizia sociale sono nel nostro dna“. A proposito di agenda sociale, la patrimoniale invece per lei è una risposta possibile? “Guardi, quando parliamo di disuguaglianze non c’è solo la questione patrimoniale, penso ad esempio a quelle di genere: quando mai ad un uomo in un colloquio di lavoro si chiede “lei ha figli?“. Esistono delle disuguaglianze territoriali, nord-sud, paese-città e infine quelle generazionali. Il problema non lo si risolve con una patrimoniale una tantum, sono problemi di struttura direi”

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