La centralità di Giorgia Meloni in Europa. Cos’è successo oggi a Strasburgo

Successo per la trasferta europea del leader dei conservatori. Il racconto della giornata nei palazzi della Ue

meloni incontra metsola
Il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e la leader di Ecr Party Giorgia Meloni (foto FDI)

Giornata di incontri internazionali a Strasburgo per il presidente di Fratelli d’Italia e di ECR Party, Giorgia Meloni. La leader dei conservatori europei è arrivata in mattinata al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, e ha avuto un bilaterale con Petr Fiala, primo ministro della Repubblica Ceca e presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Fiala, che guida il governo di Praga da novembre 2021 ed è leader di ODS (Partito Democratico Civico), è uno storico membro della famiglia di ECR. A seguire, Meloni ha avuto un faccia a faccia con il presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, esponente di primo piano del PPE. Il presidente di ECR Party ha poi incontrato i vertici del gruppo conservatore nell’Eurocamera: il vicepresidente del Parlamento Europeo Roberts Zile e i co-presidenti del gruppo ECR Raffaele Fitto e Ryszard Legutko. Una serie di incontri che, sottolineano fonti parlamentari europee, confermano la centralità del partito guidato da Meloni nelle dinamiche di Bruxelles. Con la presidenza di turno ad appannaggio del conservatore Fiala, infatti, ECR esprime una delle tre cariche di vertice dell’assetto politico del Vecchio Continente e sarà determinante nella definizione dell’agenda europea.

Pragmatismo e realismo, l’agenda ‘conservatrice’

Il presidente di turno della Ue Petr Fiala e il leader di FdI e Ecr Party Giorgia Meloni (foto FDI)
Il presidente di turno della Ue Petr Fiala e il leader di FdI e Ecr Party Giorgia Meloni (foto FDI)

“Abbiamo incontrato, nel giorno in cui assume la presidenza del semestre europeo, il premier della Repubblica Ceca Petr Fiala, esponente della famiglia dei conservatori. Sicuramente una grande occasione, per noi, per aprire il dibattito su tante questioni non più rinviabili sulle strategie europee, ha spiegato Meloni in un punto stampa a Strasburgo. “Abbiamo parlato dei temi che stanno a cuore a tutti i cittadini europei: i temi della guerra in Ucraina, dell’approvvigionamento energetico, delle catene di approvvigionamento, di una strategia che su molti fronti è mancata, delle migrazioni e della crisi umanitaria. C’è un grande lavoro che ci apprestiamo a fare insieme e per il quale i conservatori e Fratelli d’Italia puntano ad essere protagonisti con il pragmatismo del quale sono sempre stati assidui portatori, anche quando invece l’approccio era forse troppo ideologico”, ha poi aggiunto. Il faccia a faccia tra Meloni e Fiala è arrivato in un giorno particolarmente importante per l’avvio della presidenza di turno ceca, che davanti alla plenaria ha esposto le cinque priorità del suo semestre di guida della Ue. Linee programmatiche, hanno notato diversi osservatori, improntanti al realismo.

No ai ‘cordoni sanitari’. Ecr nelle dinamiche Ue

Giorgia Meloni incontra i vertici del gruppo ECR al Parlamento europeo (foto FDI)
Giorgia Meloni incontra i vertici del gruppo ECR al Parlamento europeo (foto FDI)

Sull’incontro con Roberta Metsola, definito “proficuo”, Meloni ha ricordato il voto favorevole alla sua elezione a capo dell’Eurocamera espresso da Ecr e FdI in virtù del profilo del presidente del Parlamento europeo “assolutamente compatibile con il lavoro che abbiamo fatto in questi anni”. “Un’operazione”, ha ricordato Meloni, “che ci ha consentito di uscire dal tentativo di istituire assurdi cordoni per escludere alcuni partiti da un dibattito che dovrebbe coinvolgere tutti quanti”. Con il presidente Metsola, ha assicurato la leader di Ecr, la collaborazione proseguirà e sarà costante.

“Un’Europa che fa meno ma meglio”

giorgia meloni strasburgo
Giorgia Meloni guida i conservatori europei (foto ANSA)
Sull’idea d’Europa dei conservatori, ha ricordato Meloni, “vorrei un’Europa confederale. Vorrei un’Europa che facesse meno ma meglio e che lavorasse sul principio della sussidiarietà. Vorrei un’Europa nella quale Bruxelles non fa quello di cui può occuparsi meglio Roma. E fa quello di cui Roma da sola non può occuparsi. A me pare che al di là del tentativo di raccontare che i centralisti del modello europeo erano gli europeisti, mi pare che quello che ci racconta l’attuale crisi è che questo modello ha avuto dei limiti. Perché mentre noi pretendevamo di normare come si cucinano gli insetti non ci accorgevamo che non avevamo una strategia energetica, una politica estera e una di difesa o l’autosufficienza alimentare. Obiettivo dell’Europa, l’inciso di Meloni, è quello di affrontare il problema delle catene di approvvigionamento troppo lunghe e “riprendere il controllo delle filiere fondamentali, perché ci sono materie che non puoi demandare”.
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