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Politica

Renzi: “Milioni di persone non mi capiscono, ma non mi fanno più rabbia”

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Francesco Gnagni

In una lunga intervista Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio italiano oggi fautore di Italia Viva, racconta tutti i retroscena delle larghe intese che hanno portato alla nascita del governo Draghi. 

(Ansa)

“So che il 90 per cento degli italiani mi detesta. Non mi interessa”. In quella che Il Foglio definisce come “una pazza chiacchierata con Matteo Renzi”, il politico di Firenze racconta alcune esperienze che lo hanno segnato in prima persona durante la sua attività politica, tra cui i rapporti con Obama, Macron e Hollande. Un’intervista che il giornalista racconta essersi svolta tra Whatsapp e “ti richiamo tra dieci minuti” che invece erano lunghe ore.

“L’errore più grande sta nel non essermi ritirato”

“Non segno molto, ma sono decisivo”, risponde Renzi senza troppa umiltà a proposito della sua vita politica. “Io vi starò antipatico quanto volete: ma se abbiamo salvato il paese due volte in due anni è perché noi facciamo politica mentre altri twittano e fantasticano”, dice Renzi, che afferma: “Quando parlo in Italia succede che i Conte e i Salvini vanno a casa”. 

In risposta a coloro che gli ricordano continuamente della sua promessa mai mantenuta, di lasciare per sempre la politica dopo il Referendum, Renzi prova a ribaltare la questione ponendosi come vittima del suo mancato ritiro. “Forse l’errore più grande, sul piano personale, sta proprio lì: nel non essermi ritirato davvero, dopo il referendum, per godermi una vita molto più tranquilla”, dice.

Oggi tuttavia Renzi spiega di essere consapevole che la dimensione della sua forza politica è del 5 per cento, e si tratta di un numero nemmeno certo. “Noi puntiamo al 5”, spiega. “Quella è la portata del nostro voto utile”. Anche perché “so che ormai è quasi impossibile ribaltare una narrazione che mi descrive per il contrario di quel che sono”, commenta, asserendo di non vivere “più nella rabbia di non essere capito da milioni di persone”.

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