Tragedia sulla Marmolada: un grosso pezzo di ghiaccio si è staccato andando a travolgere diverse persone. Il bilancio è grave.
Grave tragedia in montagna. Nel pomeriggio di domenica 3 luglio sulla Marmolada si è staccato un ampio pezzo di ghiaccio andando a travolgere diverse persone. Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi, ma il primo bilancio riportato dalle autorità è molto grave.
Secondo quanto riferito dall’Ansa che cita i soccorritori sul posto, il bilancio è almeno 6 morti e 8 feriti, ma il numero è destinato a salire visto il numero dei dispersi si aggira intorno ai 15. Il crollo, secondo le prime ricostruzioni, potrebbe essere dovuto alle alte temperature registrate in questi ultimi giorni.
Attualmente le ricerche sono ferme anche per il rischio di ulteriori crolli. La zona, comunque, è sorvegliata da droni per cercare di individuare le persone che risultano disperse.
Crolla il ghiaccio sulla Marmolada: le testimonianze e il cordoglio del premier Draghi
La ricostruzione di quanto successo è ancora al vaglio degli inquirenti. Dalle prime informazioni, il ghiaccio si è staccato nei pressi di Punta Rocca andando a travolgere almeno una quindicina di persone, probabilmente divisi in più cordate.
Sul posto sono arrivati immediatamente i soccorsi e sono iniziati le ricerche degli scalatori coinvolti dal crollo. Il primo bilancio, come detto in precedenza, è di almeno 6 morti e otto feriti, ma si tratta di un numero in salita visto che sono una decina i dispersi.
“Abbiamo sentito un rumore forte – ha detto a La Repubblica uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada subito dopo il crollo – poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio da lì ho capito che qualcosa era successo. Col binocolo da qui si vede la rottura del seracco, è probabile che si stacchi ancora qualcosa“.
Nel pomeriggio è arrivato anche il cordoglio del premier Draghi. Nella nota di Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio ha assicurato di essere “costantemente informato sull’andamento dei soccorsi da Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Maurizio Fugatti, presidente della Regione Alpino e dalle autorità locali”.
