Il virologo è convinto: “Covid scatenato per un inverno all’insegna della normalità”

In esclusiva a Notizie.com, il professor Tarro, primario dell’Ospedale Cotugno di Napoli: “Il Sudafrica è avanti 6 mesi e ci dice di non avere timori”

I numeri dei contagi da Covid-19 sono in costante aumento. A differenza di quanto è accaduto negli anni scorsi, stiamo per assistere alla prima estate in cui il virus sembra circolare con forza. Cosa dovremmo attenderci in vista dell’estate? E l’aumento dei casi durante questo periodo (in controtendenza con quanto accaduto in passato), potrebbe consegnarci un autunno e un inverno con meno contagi? I numeri in aumento (con tante persone che sconfiggeranno il virus) potrebbe portarci ad una sorta di immunità di gregge?

Giulio Tarro (Facebook)
Giulio Tarro (Facebook)

“Potrebbe. Ci possiamo basare sulle notizie che arrivano direttamente dal Sudafrica. Loro sono sei mesi in anticipo rispetto a noi e hanno passato la stessa situazione con questa variante che ha perso la virulenza, ma ha maggiore contagiosità. Non è stato un problema per loro e non dovrà esserlo nemmeno per noi”, dichiara in esclusiva a Notizie.com il professor Giulio Tarro primario emerito dell’Ospedale Cotugno di Napoli. “Si sono accorti che rispetto alle varianti precedenti, la Beta, la Delta, che non davano reinfezioni, queste sono soggette a reinfezioni e sfuggono agli anticorpi naturali, di chi ha sconfitto il virus e a quelli derivati dai vaccini”.

Allora sarà possibile fare previsioni per l’inverno? “I Sudafricani hanno pubblicato a Maggio su Science, tutti i dati su questa nuova variante Omicron, misurando da Maggio 2020 a gennaio 2022 tutti i casi di reinfezione e ne hanno calcolati 105.000 rispetto al totale di oltre 3 milioni di casi. Non c’è stata una riduzione dell’immunità, ma un superamento da parte del virus di quelli che potevano essere gli anticorpi già formati. E quindi si è dimostrato, in sostanza, che questa è una variante con poca virulenza e maggiore contagiosità. Loro sono avanti di sei mesi rispetto a noi e hanno sempre dichiarato di non avere problemi e di essere in grado di gestire adeguatamente la situazione. I governi africani avvisarono pure l’Occidente che la situazione era sotto controllo e che quindi era inutile tutto l’allarmismo che si faceva da noi”, conclude Tarro . “Cosa attenderci per il prossimo inverno. La situazione volge al positivo perchè fortunatamente risente molto delle terapie, non necessariamente antivirali, che ora ci sono: il paxlovid di Pfizer, l’ivermectina usata dalla Regina Elisabetta e tanti altri metodi”. 

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