Nancy Pelosi ha ricevuto la Comunione in Vaticano? Scoppia il caso

L’indiscrezione destinata a fare discutere. Nonostante il divieto dei vescovi statunitensi, stamattina la Speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi, democratica e pro-abortista, sarebbe stata avvistata in Vaticano, dove avrebbe ricevuto il Sacramento della Comunione durante la Messa presieduta dal Papa in persona. 

papa pelosi
(Ansa)

Lo rivela il sito cattolico CruxNow, secondo cui la speaker Nancy Pelosi avrebbe ricevuto la Comunione durante la liturgia per la festa dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica di San Pietro presieduta da Papa Francesco, secondo quanto rivelato da alcune fonti che sarebbero state lì presenti. Non dalle mani del Papa in persona, ma da uno dei sacerdoti presenti nella basilica di cui però non si conosce la nazionalità, e nemmeno se fosse pienamente a conoscenza di chi si trovasse davanti.

Il problema, però, è che solamente lo scorso maggio l’arcivescovo di San Francisco, la diocesi natale di Pelosi, Salvatore Cordileone, aveva letteralmente ribadito su carta il divieto nei suoi confronti di ricevere la Comunione. 

Il divieto del vescovo Cordileone e la Comunione di Pelosi

La ragione di questo divieto sarebbe nel suo esplicito sostegno all’aborto, dovuto anche alla forte vicinanza di tutto il partito democratico statunitense alle grandi cliniche abortiste che hanno sede nel Paese, tra cui in primis Planned Parenthood. Si tratta infatti di una questione altamente scottante negli Usa e che, oltre a lacerare dall’interno i vescovi americani (con la maggioranza favorevole al divieto, e una minoranza schierati per “l’apertura” che ora si trovano però al comando della Conferenza episcopale Usa), investe anche il presidente stesso degli Stati Uniti d’America, Joe Biden.

Poco prima di un’importante congresso dei vescovi Usa in cui si sarebbe dovuto discutere proprio di questo tema, però, lo scorso novembre “Sleepy Joe” si recò in Italia per visitare, prima dei rappresentanti del governo italiano, proprio Papa Francesco. Come di fatto puntualmente accade per ogni visita del presidente Usa in Italia.

Un incontro particolarmente cordiale al termine del quale Biden si affrettò a incontrare i giornalisti per rivelare, fuori bocca e privo di qualsiasi comunicato ufficiale, ma senza nemmeno alcuna smentita da parte della Santa Sede, che Bergoglio lo avrebbe caldamente invitato a ricevere la Comunione eucaristica. Troncando così la discussione in corso nell’episcopato Usa, che si è trovato obbligato a tirare una riga blu sopra il punto in cui si sarebbe dovuto discutere proprio della scomunica ai politici pro-aborto.

Il nuovo capitolo Pelosi che prosegue dopo la visita di Biden a Roma

Ora si aprirebbe perciò un nuovo capitolo riguardante Nancy Pelosi, che attualmente si trova a Roma in vacanza con la famiglia, e a cui il vescovo Cordileone aveva rivolto parole nero su bianco, in una missiva rivolta ai fedeli lo scorso 20 maggio, in cui scriveva che “dopo numerosi tentativi di parlare con lei per aiutarla a capire il grave male che sta perpetrando, lo scandalo che sta causando e il pericolo per lei propria anima che sta rischiando, ho stabilito che è giunto il punto in cui devo dichiarare che non è ammessa alla Santa Comunione a meno che e fino a quando non ripudi pubblicamente il suo sostegno ai ‘diritti’ dell’aborto e confessi e riceva l’assoluzione per la sua collaborazione in questo male nel sacramento della penitenza”.

La risposta della Pelosi fu che lei stessa viene da una famiglia numerosa, che si oppone all’aborto, ma che allo stesso tempo non sostiene corretto imporre questo divieto a tutta la collettività. “Rispetto le opinioni delle persone su questo. Ma non rispetto il fatto che lo imponiamo agli altri”, aveva detto Pelosi, con parole che ricordano quelle pronunciate in Italia dal segretario del Pd Letta solamente pochi giorni fa.

Anche lo stesso Francesco però, nel volo di ritorno dalla Slovacchia nel 2021, sui politici pro-aborto aveva affermato che questi sono “al di fuori della comunità”. Ma che allo stesso tempo si tratterebbe di una questione pastorale, che quindi deve essere affrontata dal pastore della persona interessata, discernendo cioè i singoli casi. E che lui stesso, in prima persona, non ha mai negato la Comunione a nessuno, ma più che altro perché non si sarebbe mai trovato consapevolmente di fronte a una persona in questa situazione. 

 

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