Non solo parlamentari, in fuga anche tanti soldi: lo strappo di Di Maio affossa il M5S

La scissione all’interno del movimento grillini provoca un terremoto non solo politico ma soprattutto economico. Grillo perde tanto denaro

Terremoto non solo politico, ma anche e soprattutto economico. La fuga di Luigi Di Maio e dei suoi “adepti” lascia in “mutande” Giuseppe Conte e l’intero M5S. La scissione grillina, scrive il Giornale, svuota le casse del Movimento e costringe il capo politico al taglio di spese inutili e consulenze. La prima consulenza in odore di sforbiciata, che è anche la più onerosa per il portafoglio dell’avvocato del popolo, è quella tra il Movimento e la società BeppeGrillo Srl. Ecco l’ultima vendetta che il ministro degli Esteri consuma contro il suo (ormai ex) padrino politico. Questo spiegherebbe anche la decisione di Grillo, irritato per le ripercussioni sul proprio conto corrente generate dallo strappo tra Di Maio e Conte, di annullare la visita a Roma in programma oggi. E di mandare tutti a quel paese. C’è da fare un passo indietro.

di maio grillo conte
(Ansa)

Nel mese di aprile, il Movimento e la BeppeGrillo Srl, la società che gestisce il Blog del fondatore, stipulano ben due contratti di partnership. Il garante avrebbe incassato la somma di 300mila euro dal Movimento-partito e non dai gruppi parlamentari. L’accordo viene salutato dai vertici con grande euforia. “Il Movimento 5 stelle ha raggiunto un accordo con Beppe Grillo che comprende attività di supporto nella comunicazione con l’ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali e varie iniziative politiche“, si leggeva nella nota diffusa dai vertici 5s.

Grillo amareggiato dal caos e dal perdere soldi, ha annullato il suo viaggio a Roma

Conte
Il leader del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte (foto Ansa)

L’intesa, a suon di quattrini, segna anche la tregua politica tra Conte e Grillo in una guerra iniziata con lo scontro sullo statuto. “Quei due contratti, molto onerosi – racconta al Giornale un parlamentare dimaiano – blindano di fatto la leadership di Conte che da quel momento in poi gode di totale protezione politica da parte del garante“. Una saldatura emersa anche nella faida tra Di Maio e Conte: Grillo ha preso posizione in favore dell’ex premier spingendo Di Maio verso l’addio.

Il comico non aveva fatto però i conti con le ricadute economiche che la scissione dimaiana avrebbe provocato sulle casse del Movimento. E anche sui suoi conti correnti. L’esodo dei 61 parlamentari dal Movimento, passati nel gruppo di Insieme per il Futuro, avrà un impatto economico di circa 2,3 milioni di euro in meno sui fondi dei gruppi di Camera e Senato. “Per ogni eletto la Camera versa 52.000 euro l’anno“. Ma poiché mancano circa 9 mesi alla fine della legislatura, i 52.000 euro scendono a circa 39mila, che moltiplicati per i 61 eletti passati con Di Maio si traducono in oltre 2,3 milioni di euro. Un ammanco che arriva in un momento di difficoltà economica per il Movimento 5 stelle: le casse del partito sarebbero già vuote tanto che alcuni creditori si sarebbero rivolti agli avvocati per avere ciò che gli spetta.

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