Il premio Oscar, Paul Haggis, è stato arrestato a Ostuni, in provincia di Brindisi. Le accuse nei confronti del registra sono pesanti.
E’ stato arrestato a Ostuni, in provincia di Brindisi, Paul Haggis, regista canadese e premio Oscar. Il blitz dei carabinieri è scattato in questa domenica 19 giugno dopo una breve indagine condotta dalla Procura del capoluogo pugliese.
Secondo quanto raccontato da La Repubblica, nella due giorni ad Ostuni per la kermesse Allora Fest, il regista ha costretto una giovane donna straniera a subire rapporti sessuali. Al termine di queste 48 anni la vittima è stata accompagnata dallo stesso premio Oscar in aeroporto e lasciata lì.
Qui è intervenuto il personale della struttura e la polizia di frontiera che, dopo averle prestato le prime cure, l’ha accompagnata dalla Squadra Mobile dove ha presentato la denuncia. Gli inquirenti hanno fatto partire subito l’indagine ed è scattato immediatamente il provvedimento di fermo nei confronti di Haggis, accusato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate.
Paul Haggis conosceva da tempo la presunta vittima
Sono ancora diverse le cose da chiarire in questa vicenda. Secondo le prime informazioni, il regista e la presunta vittima si conoscevano da tempo e nelle prossime ore la stessa donna sarà sottoposta ad un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni rese. Un passaggio, comunque, fondamentale per questa indagine.
La stessa Procura ha voluto precisare che “il provvedimento eseguito scaturisce da una serrata e articolata attività di indagine, condotta dalla Squadra Mobile, che ha raccolto elementi probatori sottoposti al vaglio dell’autorità giudiziaria“.
Nei prossimi giorni su questa vicenda ci saranno delle importanti novità. La Procura effettuerà tutti gli approfondimenti del caso per accertare la versione della giovane donna e toccherà al magistrato decidere se confermare la misura cautelare nei confronti del regista oppure sospendere il fermo in attesa di ulteriore prove.
Si tratta sicuramente di una vicenda molto delicata e per questo motivo gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non avranno delle certezze su quanto successo in questa due giorni ad Ostuni.
