Hotel e ristoranti, è allarme rincari: i risultati di uno studio

E’ allarme rincari per hotel e ristoranti. Ecco cosa dice uno studio dell’Unione nazionale consumatori per l’Adnkronos.

I prezzi sono in forte risalita ovunque ed è scattato l’allarme rincari per hotel e ristoranti soprattutto in vista delle prossime vacanze estive. A segnalare un aumento dei costi delle strutture alberghiere e dei locali è stato uno studio condotto dall’Unione dei consumatori per l’Adnkronos.

Alberghi
Forti rincari per gli alberghi: ecco cosa dice lo studio dell’Unione dei Consumatori © Ansa

In particolare, nel mese di maggio i prezzi dei servizi di alloggio sono saliti in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente del 12,5%. Entrando nei dettagli, gli alberghi e i motel hanno registrato un incremento del 14,7%. Importante la risalita anche per le pensioni (+10,7%) mentre, per il momento, restano più contenti villaggi vacanze, campeggi e ostelli (+0,4%).

Per quanto riguarda le città, Torino è quella più cara con un aumento del 40,5% rispetto all’anno scorso seguita da Palermo (+36,5%) e Siena (+30,7%). La più virtuosa, invece, è Venezia (-17,5%). Subito dietro troviamo Caltanissetta (-4,9%) e Trapani (-1,2%).

In crescita anche i prezzi dei servizi di ristorazione

Ristoranti
Forti rincari anche per il servizio della ristorazione in vista delle vacanze estive © Ansa

Sono in forte crescita anche i prezzi dei servizi di ristorazione. In particolare, in questo caso si ha un aumento medio del 4,5%, con lo scarto tra la città più virtuosa e quella meno che è pari di 7,5 punti percentuali.

Entrando nei dettagli, la città più cara per quanto riguarda il settore della ristorazione è Verona, che ha registrato un +8,7% rispetto a maggio 2021. Alle sue spalle troviamo Gorizia (+8,3%) e Palermo (+7,9%). La più virtuosa è Campobasso (+1,2%) seguita da Massa Carrara (+1,6%) e Lodi (+1,7%).

Il fatto che in alcune città i rincari degli alberghi siano contenuti, mentre in altre siano spropositati e abnormi, dato che il caro bollette e cibo pesa in modo uguale in tutto il Paese – ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – significa che alcuni stanno approfittando della voglia di vacanze e di normalità degli italiani o di qualche evento importante per far impennare i prezzi e rifarsi in troppo poco tempo delle perdite degli anni passati“.

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