Islam, l’ex candidata del centrosinistra in Veneto incorona le miss col velo

Sta facendo discutere il “concorso” dedicato alle ragazze musulmane che indossano l’hijab. Alle vincitrici un biglietto per il pellegrinaggio alla Mecca

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Una manifestazione a sostegno del velo islamico in Iran (foto Ansa)

L’Italia ha due miss nuove di zecca, ma molto diverse da quelle a cui siamo abituati. La ragione è semplice: sono “Miss Hijab”, reginette con il velo islamico indossato dalle donne musulmane e che copre testa e collo, lasciando scoperto il viso. Le ragazze si chiamano Nourhan El Nagar e Mariam Elouziri e sono state “incoronate” sabato 4 giugno a Cinisello Balsamo nel corso di una serata dal titolo “Regina con il Hijab. Italia 2022”. Al concorso hanno partecipato oltre 100 ragazze di seconda generazione, divise in due categorie in base all’età: 14-18 e 19-25. Nourhan, 18 enne milanese, ha vinto nella prima; Marian, 23enne di Abbiategrasso, si è affermata nella seconda.

Chi è Assia Belhadj, l’organizzatrice del concorso

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Una grafica elettorale di Assia Belhadj (foto Facebook Assia Belhadj)

L’organizzatrice della manifestazione è l’italo-algerina Assia Belhadj. Attivista e mediatrice culturale, autrice del libro “Oltre l’hijab”, Assia vive nel bellunese e in passato si è anche candidata come consigliere regionale nella lista di Arturo Lorenzoni, l’ex vicesindaco di Padova scelto dal Pd e dal centrosinistra per sfidare Luca Zaia alle regionali del 2020. “Questo non è un concorso di bellezza”, ha tenuto a specificare Belhadj al sito di informazione musulmana “Daily Muslim”. Alla giuria non è stato, infatti, affidato il compito di valutare l’avvenenza delle ragazze ma “la vestibilità dell’hijab secondo i criteri musulmani, il comportamento della ragazza che lo indossa e la sua integrità”. “A turno ci hanno chiesto quali fossero i nostri valori e perché portassimo il hijab, facendo attenzione al tipo di abbigliamento”, ha raccontato al quotidiano “La Stampa” una delle vincitrici, Mariam Elouziri, che grazie al concorso partirà in pellegrinaggio nella città santa dell’islamismo, La Mecca. “Il velo è il simbolo delle mie origini e della mia religione, non un ostacolo alla vita o un atto di sottomissione come spesso si crede”, ha poi aggiunto.

“Regina con il Hijab”. E l’evento finisce sotto accusa

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La locandina del concorso Regina con il Hijab (screenshot Notizie.com)

Un evento unico nel suo genere ma che sta già facendo discutere. Da più parti si è fatto notare, infatti, che il concorso non sarebbe stato altro che un “test religioso” pubblico imposto alle ragazze per valutare la loro aderenza ai precetti del Corano e che esso rientri in quel processo di islamizzazione che sta interessando l’Italia e l’Europa. Senza contare che l’uso dell’hijab è un tema profondamente divisivo. E non solo nel nostro Paese. Basti pensare alla Francia, spaccata tra chi ritiene il velo islamico come una scelta di libertà e chi uno strumento di sottomissione della donna.

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