“Cercasi commessa”, ma l’annuncio è “discriminatorio”: multa esemplare

“Tolleranza zero contro ogni forma di discriminazione”: multa record dopo un cartello cercasi commessa che ha innescato una bufera.

“Non si tratta di sanzionare. Dare lavoro discriminando in base al genere, alle condizioni di vita, alle opinioni e all’anagrafe, offende tutti noi”.

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Multa salatissima per l’attività commerciale (Twitter)

Con questo messaggio in arrivo dal direttore dell’Ispettorato al lavoro Bruno Giordano, arriva una ferma condanna per i fatti accaduti ad Asiago, in provincia di Vicenza. Arriva quindi anche una sanzione molto pesante dopo l’annuncio sulle vetrine di un negozio.

“Cercansi commesse diciottenni, libere da impegni familiari”. Questo messaggio è stato ritenuto una pesante discriminazione al lavoro, ed è stato sanzionato tenendo conto dell’articolo 27 del Codice delle pari opportunità. Multa esemplare quindi per i titolari dell’attività, ritenuti responsabili di un annuncio che poneva quale requisito d’accesso all’attività lavorativa violazioni di sesso, età e condizione familiare.

“Cercasi commessa”: sanzione durissima

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Un annuncio di un negozio (Twitter)

Sette mila euro di multa. Con questa sanzione, al termine della indagine dopo il cartello esposto, l’ispettorato del lavoro ha liquidato il caso dell’annuncio con cui un’attività ad Asiago proponeva un posto di lavoro.

“Se a distanza di 52 anni dall’entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori, dobbiamo ancora intervenire per episodi come questo, vuol dire che dobbiamo ancora professare la cultura del rispetto. Prima ancora del diritto al lavoro”. Questo il commento del direttore dell’Ispettorato al lavoro Bruno Giordano a margine dell’indagine e della multa. Restano quindi i dubbi non solo sulla violazione nella proposta, ma anche sull’effettiva motivazione, per molti legata ad un posto di lavoro offerto con orari decisamente particolari, che imponevano una sorta di “libertà” da altri impegni da parte dei candidati.

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