Il calciatore e l’hamburger: storia di una passione

Sono atleti, sono professionisti ma a volte i calciatori  non riescono a resistere alla tentazione dell’hamburger al fast food

L’ultimo in ordine di tempo è stato il fuoriclasse belga del Manchester City Kevin De Bruyne, che, al termine del big match contro il Liverpool, non ha resistito al richiamo di hamburger e patatine ed è corso con tutta la famiglia al fast food, documentando poi tutto con una storia su tik tok, ma sono tanti i calciatori che a volte si lasciano andare al junk food, quel cibo poco sano ma che fa tornare bambini.

Siamo abituati a pensare ai campioni dello sport come atleti iperprofesionisti attenti a seguire una dieta particolare ma molte volte non è così e, a parte usi e costumi che ogni nazione si può portare dietro, sempre più spesso vediamo calciatori farsi immortalare all’interno di un Mc Donald’s o di un Burger King. Famosa infatti è la foto che ritraeva il compagno di nazionale di De Bruyne, Eden Hazard che dopo essere stato sostituito durante una partita con la sua nazionale nel 2011 contro la Turchia, abbandonò lo stadio per andare a gustarsi il suo panino preferito e per questo fu punito dall’allora Ct belga Leekens. Anche il francese Ousmane Dembélé non sembra resistere all’hamburger con patatine. Qualche mese fa è stato immortalato a mangiare in una paninoteca, arrivato sulla sua Mercedes da 200mila euro. Per la rabbia dei tifosi del Barcellona.

Neymar, Suarez, Messi

Trio delle meraviglie anche con il panino in mano

Non meno famose le foto che ritraggono il trio meraviglia del Barcellona fresco vincitore della Champions League del 2015 in finale contro la Juventus, Neymar-Suarez-Messi, immortalati sul pullman scoperto a festeggiare per le vie della città catalana con dei panini con hamburger in mano. Sono comunque gli stranieri più che gli italiani che non riescono a fare a meno del cibo spazzatura, Victor Osimhen, l’attaccante del Napoli è l’ultimo dell’elenco ad essere stato avvistato in un fast food della città partenopea. All’estero infatti non esiste una vera e propria cultura della dieta dell’atleta e resta divertente l’approccio di Antonio Conte alla sua prima esperienza inglese sulla panchina del Chelsea, quando definì “agghiacciante” il modo di mangiare dei suoi calciatori prima e dopo una partita e si affrettò a bandire dalla tavola panini, pizza, patatine, bevande gassate, cibi cotti con olio e burro, ketchup e maionese.

Una finale vinta al fast food

Ma forse la storia più bella la ritroviamo ricordando la favola della Danimarca agli europei del 1992. Ripescati alla fase finale di quell’edizione dell’Europeo per l’esclusione dell’allora Jugoslavia, stupirono il continente intero andando a vincerlo battendo in finale la Germania. Ma nessuno ricorda che tutta la rosa di quella nazionale andò a preparare la finalissima per compattare ancora di più l’ambiente, con una grande abbuffata di panini e patatine nel vicino Mc Donald’s, tra lo stupore dei presenti nel ristorante.

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