Covid, Costa: “No al reintegro di insegnanti no-vax”

Covid, tra aumento di contagi e fine dello stato di emergenza. Serve ancora massima prudenza e attenzione da parte di tutti: “No al reinserimento degli insegnanti no Vax”

Dopo ormai oltre due anni di pandemia, la situazione relativa al Covid continua a tenere banco. Non si è dunque arrivati alla fine del calvario che questa malattia porta, bensì quotidianamente potrebbero esserci cambiamenti circa le restrizioni, visto il mutamento del virus stesso e le varianti che ne conseguono. Dal 1° aprile c’è stata l’eliminazione di alcune misure restrittive, come ad esempio l’utilizzo del Green Pass rafforzato e il sistema a colori: questo però non significa poter abbassare in alcun modo la guardia. Meno rigidità a riguardo quindi, ma mai menefreghismo.

Costa insegnanti no-vax
Andrea Costa, Sottosegretario alla Salute (Ansa)

Fino al termine del mese corrente persisteranno le mascherine al chiuso, con la necessità di indossare le Ffp2 nei luoghi a maggior rischio di assembramenti, come per esempio i mezzi pubblici. La questione dovrebbe cambiare ad inizio maggio, anche se in alcuni ambienti persisterà ugualmente l’obbligo di mascherina. Ad oggi quindi la situazione è chiaramente migliorata, ma non definitivamente superata. Tra le varie questioni di cui discutere c’è il reinserimento di alcuni lavoratori, come gli insegnati.

Covid, le scelte sul reintegro degli insegnati no vax

Per quanto riguarda gli insegnanti no-vax, le opinioni come sempre si dividono. Reintegrarli al lavoro oppure no? A tal proposito, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ai microfoni di Radio Anch’Io, è stato categorico: “No al loro reinserimento“. Ne fa soprattutto una questione di principi che i docenti sono tenuti ad insegnare: “Sta a loro dare il buon esempio, sono chiamati a rispettare per primi le regole“.

scuola insegnanti no vax
Scuola, reintegro insegnanti no-vax (Ansa)

Ora non resta che capire come muoversi nei prossimi mesi per cercare di creare meno disagi possibili tenendo in considerazione in primis la salute di tutti; il sottosegretario da qui al termine dell’anno scolastico ha le idee chiare: “Siamo a due mesi dalla fine, per i ragazzi gli insegnanti un riferimento, dal punto di vista pedagogico non credo sia ottimale cambiarli per reinserire chi era stato precedentemente sospeso“. Non resta quindi che attendere che questo inferno passi presto per tornare così ad una quotidianità che ormai manca da diverso tempo.

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