Si è consumata nella giornata di martedì un’esplosione a Ragusa che ha coinvolto due ragazzi, uno dei quali si trova attualmente in terapia intensiva: “Un sito dismesso non deve avere esplosivi”.
“E’ una situazione delicata, tutta da capire ancora. Parliamo di una fabbrica dismessa da 9 anni: bisogna vedere se al momento della disgrazia era attiva o meno la licenza di pubblica sicurezza”, commenta Nobile Viviano, presidente dell’Associazione Pirotecnica Italiana in esclusiva a Notizie.com. “Se lo stabile era fermo a livello commerciale ma era attiva la licenza in quel caso l’esplosivo ci poteva essere: è dunque da accertare questo, tramite la Prefettura”, chiarisce il presidente. “Al di là della possibile marachella dei ragazzi, un locale commerciale dismesso non dovrebbe avere esplosivo, né sotto forma di prodotto finito né come materia prima“, dichiara.
C’è ancora poca chiarezza sulla tragedia che si è consumata per la seconda volta dopo 9 anni nello stesso stabile del ragusano: “Non c’è correlazione tra i due avvenimenti. Purtroppo quando si fa questo lavoro capitano simili incidenti, non ci sono elementi per collegare i due episodi”. “Oggi – afferma il presidente – l’attenzione va focalizzata sul perché nella fabbrica dismessa c’era del materiale esplosivo. Per me con il termine ‘dismesso’ si indica un sito che non esiste più per cui non è più dotato di licenza pubblica, che è quella con cui noi lavoriamo: questa attività viene svolta solo se in possesso di essa, rilasciata da Prefetture competenti territorialmente. Le licenze sono collegate ad un quantitativo preciso, che dipende da una serie di motivi”.
Un ambito da conoscere bene, nel quale purtroppo è difficile ovviare alle catastrofi: “In questo settore seguiamo tantissime normative che riguardano per il 90% la sicurezza, per cui viene sempre fatto il possibile al fine di evitare disgrazie“. Ed è certamente impossibile sfuggire alle normative: “Noi dobbiamo avere contezza in qualsiasi momento di quanto esplosivo abbiamo perché siamo muniti di un registro di carico e scarico; nell’eventualità di un controllo dobbiamo sapere quanto materiale abbiamo e sotto quale forma. Abbiamo un quadro preciso, perché le normative ce lo impongono, per la responsabilità e la tracciabilità“.
Purtroppo uno dei due 15enni colpiti dall’esplosioni si trova attualmente in prognosi riservata: “Anche la dinamica è da capire: hanno attivato un prodotto finito oppure no? Le contusioni riportate dal più sfortunato mi lasciano pensare che sia stato vicino all’esplosione e non siano stati semplicemente colpiti da un’ondata d’urto che li ha storditi“. Ad oggi comunque si manifestano pochi casi analoghi: “Gli episodi dovuti all’intrusione da parte dei non addetti sono quasi nulli, anche perché ora ci sono allarmi particolari, che prima non esistevano“. Il presidente dell’Associazione Pirotecnica conclude con un avvertimento: “A chi lavora con me dico che l’importante è avere sempre paura, almeno non si abbassa la guardia“.
