ESCLUSIVA – Fidanza: “Fallito il tentativo delle élite Ue di sostituire Orbán, ora si cambi linea”

La conferma del premier magiaro, la guerra in Ucraina, i rapporti con Mosca e Pechino. Notizie.com ha intervistato in esclusiva l’europarlamentare Carlo Fidanza

L'europarlamentare di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza (foto ANSA FABIO FRUSTACI)
L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza (foto ANSA FABIO FRUSTACI)

Onorevole Fidanza, in molti sono rimasti sorpresi dalla vittoria di Orbán. Perché? “Perché per mesi siamo stati bombardati dalla propaganda mainstream che ci ha raccontato che stavolta, grazie all’alleanza senza precedenti di tutte le opposizioni, Orbán avrebbe perso e sarebbe finalmente tornata la democrazia conculcata dal pericoloso ‘tiranno’. Come spesso è accaduto negli ultimi anni, in molti si sono convinti della loro stessa propaganda e hanno finito per crederci. Invece la realtà ancora una volta ha sconfitto la propaganda e gli ungheresi hanno risposto con un sostegno straordinario a chi ritengono il miglior difensore dell’interesse e dei valori nazionali”.

“Letta? Sinistra vittima del suo doppiopesismo”

Giorgia Meloni contro Enrico Letta (screenshot Facebook)
Giorgia Meloni contro Enrico Letta (screenshot Facebook)

Il segretario del Pd Letta ha scritto di tifare per un ‘Orban out’. “Letta e tutta la sinistra italiana ed europea sono tra le vittime della sindrome che ho appena descritto. A cui si aggiunge il solito doppiopesismo della sinistra. Per provare a battere Orbán hanno dovuto candidare un cattolico conservatore, padre di una famiglia numerosa, uno che in altre condizioni avrebbero bollato come reazionario. E di peggio avrebbero detto di Jobbik, partito con un passato di estrema destra con venature antisemite, la cui recente conversione è stata avallata dalle sinistre internazionali in nome del nemico comune Orbán. Neanche questo ha funzionato”.

Cosa deve fare ora l’Europa. Come frenare Mosca e Pechino

Raffaele Fitto, Carlo Fidanza e Giorgia Meloni in un summit internazionale (Foto Facebook Carlo Fidanza)
Raffaele Fitto, Carlo Fidanza e Giorgia Meloni in un summit internazionale (Foto Facebook Carlo Fidanza)

Il presidente di FdI Meloni si è congratulata con Orbán e ha aggiunto che è nell’interesse della Ue chiudere “spazi alle ingerenze di Russia e Cina” in Ungheria. Che intende dire? Giorgia Meloni e FdI hanno condannato senza esitazione la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Abbiamo sempre creduto nella necessità di avvicinare la Russia all’Europa e all’Occidente ma di fronte ad una tale brutalità non abbiamo avuto dubbi. Non è un mistero che l’Ungheria appaia su una posizione di maggiore cautela, pur avendo finora sposato le sanzioni imposte dall’Ue e le scelte politiche della Nato, di cui peraltro è membro. La dipendenza energetica dalla Russia, superiore alla nostra, ha fatto propendere Orbán per questa linea. Così come negli ultimi anni, l’ostracismo violento e i ricatti finanziari di Bruxelles contro il governo Orbán hanno avuto come conseguenza una maggiore presenza economica cinese in Ungheria, con investimenti crescenti e l’adesione alla nuova Via della Seta. Ma Orbán da ragazzo guidava le proteste anti-comuniste ed è figlio di quella generazione che si oppose ai carri armati sovietici: non ha alcuna simpatia per russi e cinesi. Ecco perché, fallito l’ennesimo tentativo delle élite europee di sostenere le opposizioni per ottenere un cambio di governo, ora l’Europa dovrebbe cambiare linea e comprendere che non possiamo permetterci di allontanare ancora l’Ungheria, perché faremmo il gioco di Mosca e Pechino. E la stessa attenzione dovremmo avere nei confronti della Serbia, che ha votato riconfermando il presidente Vucic e che attende da anni di entrare nell’Ue. Non possiamo permetterci nuove e più gravi tensioni nei Balcani, che per l’Italia hanno un’importanza geostrategica enorme”.

I rapporti tra Conservatori e Fidesz

Ungheria, Orban vince ancora
Viktor Orban (Ansa Foto)

Fidesz, il partito di Orbán, è uscito dal Ppe ma non ha ancora scelto una collocazione in Europa. Qual è il rapporto con voi Conservatori? È nota la vicinanza su temi come la difesa dei confini, della famiglia naturale, di un’idea diversa di Europa più rispettosa delle sovranità nazionali. Tuttavia sarebbe ingenuo non notare che la guerra in Ucraina oggi ha cambiato le priorità e ha creato tensioni nel gruppo di Visegrad. Alla nostra famiglia politica appartengono i primi ministri di Polonia e Repubblica Ceca, in prima linea nel contrasto all’espansionismo russo e nel sostegno all’Ucraina, che hanno manifestato – unici capo di governo europei – recandosi di persona a Kiev insieme al collega sloveno Jansa. Una conclusione rapida della guerra è ovviamente auspicabile in senso assoluto, ma avrebbe anche il riflesso positivo di poter tornare a lavorare insieme a Fidesz sui tanti valori che ci uniscono”.

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