Lavoro, Tridico: “In Italia 3 milioni e mezzo di irregolari”

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico fa i conti sulla situazione del lavoro in Italia: troppi irregolari, serve salario minimo

Un’analisi poco ottimista, quella fatta da Pasquale Tridico, presidente Inps, sul mondo del lavoro. Tridico ha reso noto che in Italia ci sono 3,5 milioni di lavoratori irregolari e in nero.Ci sono 23 milioni di lavoratori che sostengono 16 milioni di pensionati su una popolazione di 60 milioni, troppo poco per avere una certezza di lunghissimo periodo che le cose possano andare bene. Tre milioni e mezzo di irregolari, un tasso di inattività molto alto concentrato al Sud e tra le donne rappresentano delle mine”, ha spiegato Tridico.

Il problema principale del mercato del lavoro riguarda i bassi salari. Infatti, senza un salario minimo, la contrattazione non sarà più in grado di tutelare i lavoratori dalla povertà. “Circa 4,5 milioni e mezzo guadagnano meno di 9 euro lordi l’ora: una cifra impressionante se si considera che comunque siamo in presenza di una contrattazione anche se in alcuni casi piratesca. Uno dei principali problemi del mercato del lavoro italiani sono i bassi salari. Il 15% dei lavoratori è povero”, insiste Tridico.

Spesso, le donne sono impiegate in part time pur contro volontà: il 46% delle donne denuncia un part time involontario e del tutto insufficiente a coprire un salario minimo dignitoso. “Il salario continua a essere una leva di competizione; i bassi salari continuano ad essere una strategia di incentivazione per investimenti labour intensive contro quelli, auspicabili, capital intensive che dovremmo sollecitare”, conclude.

Da bassi salari anche basse pensioni. “Oggi parliamo di pensione di garanzia – ha spiegato – ma nel modello contributivo questo è quasi un ossimoro. In un modello contributivo la contribuzione dovrebbe bastare a pagare la pensione. Se non lo è e dobbiamo mettere una pensione di garanzia vuol dire che la contribuzione non è sufficiente, ma questo succede se le retribuzioni sono basse. Ai giovani piuttosto che la pensione di garanzia dovremmo dare un salario e un lavoro”. Il salario minimo potrebbe contribuire a stanare il problema del lavoro in nero. “Ma serve un investimento strategico con cui alzare la domanda di lavoro per assorbire quella mano d’opera ‘illegale'”, chiosa Tridico.

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