Lâappello di Amnesty International riguarda la Terza Convenzione di Ginevra e le norme sulla protezione dei prigionieri di guerra.
Lâinvasione dellâUcraina da parte del leader russo Vladimir Putin ha causato delle violazioni delle norme internazionali sulla protezione dei prigionieri di guerra. Lâappello lanciato da Amnesty International punta a far riflettere sul rispetto di tali norme. Nel dettaglio, nelle ultime settimane, le autoritĂ dellâUcraina hanno portato dei prigionieri di guerra dellâesercito russo a delle conferenze stampa. Lâobiettivo? Fare a loro delle domande sullâinvasione. In parecchi video pubblicati sui social media, si possono vedere dei soldati russi catturati nel momento in cui contattavano le loro famiglie in patria. Non è ancora chiaro se questi video siano stati autorizzati ufficialmente dal Governo, o se siano stati girati da civili, ignari delle convenzioni internazionali.
In ogni caso Amnesty International ha voluto ribadire che i soldati russi catturati in occasione dellâinvasione dellâUcraina siano, almeno sulla carta, protetti dalla Terza Convenzione di Ginevra. âĂ fondamentale che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino interamente i diritti dei prigionieri di guerra. Ogni apparizione pubblica può sottoporli a pericoli quando rientreranno nel loro paese e può creare problemi anche ai loro familiariâ. Queste le parole di Joanne Mariner, direttrice del programma di Risposta alle crisi della ONG.
Mariner ha inoltre commentato la situazione nel seguente modo. âLâarticolo 13 della Terza Convenzione di Ginevra afferma espressamente che i prigionieri di guerra devono essere protetti in tutti i tempi, in particolare rispetto alla curiositĂ pubblica. Ă dovere delle autoritĂ che li hanno posti in detenzione assicurare che i diritti dei prigionieri di guerra siano adeguatamente rispettati sin dal momento della catturaâ. Questo il commento della direttrice del programma di Risposta alle crisi di Amnesty International.
Lâarticolo 13 della Convenzione di Ginevra attesta quanto segue. âI prigionieri di guerra devono essere sempre trattati con umanitĂ . Ogni azione illegale od omissione da parte della Potenza detenente che causi la morte o minacci gravemente la salute di un prigioniero di guerra sono proibite e saranno considerate gravi violazioni della presente Convenzione. In particolare, nessun prigioniero di guerra potrĂ essere sottoposto a mutilazioni fisiche o a esperimenti medici o scientifici di qualsiasi genere che non siano giustificati da trattamenti medici, dentistici od ospedalieri del prigioniero e non siano fatti nel suo interesse. Parimenti, i prigionieri di guerra devono essere sempre protetti, soprattutto nei confronti di atti di violenza o intimidazione e dalle offese e dalla curiositĂ pubblicaâ.
Il Comitato internazionale della Croce rossa ha commentato cosĂŹ lâarticolo, in modo da spiegare la sua valenza nel contesto attuale. âOgni tipo di materiale che consenta lâidentificazione di prigionieri di guerra devâessere considerato come una sottoposizione alla curiositĂ pubblica e dunque non può essere trasmesso, pubblicato o mandato in ondaâ.Â