Covid, Italia libera: dal primo maggio via Green Pass

Il certificato rimane obbligatorio fino al 30 aprile in alcuni ambiti ma, a partire dal 1° maggio, non sarà più necessario

L’Italia si prepara a dire addio alle norme di contenimento del Coronavirus. A maggio, infatti, finisce l’obbligo del Green pass. La decisione sarebbe arrivata, informano fonti ministeriali, nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi. Il certificato rimane obbligatorio fino al 30 aprile in alcuni ambiti ma, a partire dal 1° maggio, non sarà più necessario ( né quello base né quello rafforzato).

Il green pass rafforzato resta invece fino al 30 aprile per servizi di ristorazione al chiuso, centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi, eventi sportivi al chiuso. Dal 1 maggio stop anche alle mascherine al chiuso. Sui luoghi lavoro, a partire dal 1 aprile, non ci sarà più l’obbligo di super green pass per gli over 50. Sarà richiesto solo il certificato base, ottenuto tramite tampone. Il certificato verde resta invece obbligatorio in alcuni ambiti ancora fino al 30 aprile.

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Dal 1° aprile il green pass non sarà più necessario ai bar o ai ristoranti o nei locali all’aperto, così come per le attività sportive, sempre all’aperto. Il tampone resta invece nei nei posti dove c’è più assembramento: dagli stadi (che torneranno dal 75% al 100% di capienza) ai concerti. Dal primo aprile, all’aperto, decadono le capienze limitate del pubblico. Le discoteche all’aperto (ora al 75%) ritornano a capienza piena. Dal primo aprile, il certificato non sarà più necessario per salire su tram, metro e bus locali. Resta l’obbligo per i trasporti a lunga percorrenza.

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L’obbligo di mascherine al chiuso viene prolungato fino al 30 aprile. Dovrebbe restare in vigore, anche dopo il primo maggio, l’attuale regime sull’obbligo di mascherine. Perciò sui mezzi di trasporto pubblici, così come nei cinema e teatri continuerà a essere obbligatoria la Ffp2.

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