Mosca pubblica la lista dei paesi ostili: qual è il rischio per l’Italia

Da Mosca arriva la lista dei paesi ostili alla Russia: c’è anche l’Italia, ecco quali potrebbero essere i pericoli per le nazioni vicine a Zelensky.

Putin lo aveva preannunciato, anche con una serie di “avvertimenti” preoccupanti e decisamente diretti alle nazioni europee. “Chiunque sosterrà l’Ucraina pagherà dure conseguenze” recita un comunicato inviato dal Cremlino nei giorni scorsi.

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Da Mosca arriva la lista dei paesi ostili, c’è anche l’Italia (Ansa)

Ieri un nuovo passaggio, con una indicazione ben precisa. Fornire una lista dei paesi “ostili”. E con questo termine, Putin punta il dito contro chi ha sostenuto l’Ucraina con armi, aiuti umanitari e beni di prima necessità. Quella black list, tanto invocata, è stata quindi pubblicata, e c’è anche l’Italia.

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Draghi nei suoi colloqui ha più volte ribadito il sostegno a Kiev e Zelensky, lanciando appelli chiari. Ha osservato che la diplomazia è il primo vero passaggio per risolvere il conflitto, ma che iniziative dure non possono escludere risposte altrettanto pesanti. Nel giorno del terzo round dei colloqui, arriva quindi un monito ancora più chiaro all’Ue e alle nazioni coinvolte nelle sanzioni che hanno colpito Mosca.

Pubblicata la lista dei paesi “ostili” a Mosca: c’è anche l’Italia

Mario Draghi
Il premier Draghi © Ansa

Accuse incrociate da Mosca e Kiev sui corridoi umanitari, messaggi da Macron sull’effettiva volontà di Putin di andare avanti, immagini strazianti che raccontano gli orrori della guerra. Il quadro si complica e i negoziati sembrano al momento bloccati. Putin chiede di annettere Donbass e Crimea, l’Ucraina rifiuta e vuole mantenere l’integrità territoriale. In una situazione delicata, e con un incontro in programma oggi, arriva quindi l’ennesimo avvertimento alle nazioni schierate al fianco della popolazione colpita dall’invasione russa.

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Nella black list ci sarebbero gli Usa, tutti i paesi della Ue quindi anche l’Italia, e ancora Gran Bretagna, Giappone, Corea del Sud, Svizzera, Svizzera, Australia e Nuova Zelanda. Resta quindi da capire quale potrebbe essere la conseguenza dell’ennesima provocazione. Di sicuro Putin cerca una strada per alleggerire le sanzioni avvisando alcuni stati che nuove iniziative potrebbero incassare una risposta. Ma quale?

Il riferimento è di sicuro a tutti quei legami economici che creano già emergenza. Dal gas all’aumento del grano, ai prodotti che l’Ue e l’Italia mettono al centro degli interscambi economici con la Russia. Resta però anche il pericolo di affondi militari contro alcune nazioni. Tale decisione sembrerebbe al momento remota, o comunque un punto di rottura che allargherebbe irrimediabilmente il conflitto con conseguenze durissime. Solo i negoziati di oggi potrebbero chiarire quali sono le effettive intenzioni della Russia, decisa però a non arretrare in una invasione sempre più macchiata dal sangue.

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