ESCLUSIVA – Benzina alle stelle, l’influencer Er Faina: “Qui si ipoteca casa!”

L’influencer Damiano Er Faina è andato in giro per la città, trovando prezzi clamorosi e fuori mercato. E non sarà finita qui, i prezzi saliranno ancora

Le conseguenze della guerra tra Ucraina e Russia nella vita di tutti i giorni. Se l’elettricità e il gas da inizio anno hanno subito un’impennata, non è da meno la benzina. Che ora, anche e soprattutto a causa del’invasione russa in terra ucraina, comincerà a salire in modo vertiginoso. I primi effetti del conflitto si vedono anche dall’inchiesta social fatta dal noto influencer Damiano “Er Faina”. Da alcune sue stories, realizzate in giro per la città di Roma, si notano i prezzi saliti in maniera incredibile, almeno rispetto ad una settimana fa, dove benzina e diesel erano abbondantemente sotto i 2 euro al litro. Adesso la soglia non solo è stata superata, ma continua a salire senza sosta, quasi ogni giorno.

L'inchiesta
Sono i prezzi di alcune pompe di benzina in giro per la città di Roma (foto Notizie.com)

Un rialzo senza tregua, con almeno due, se non tre aggiustamenti settimanali di prezzo da almeno una ventina di giorni. Ma soprattutto un rialzo che oltre alle tensioni per la guerra in Ucraina chiama in ballo anche la ripresa post covid e il mancato accordo tra i paesi Opec sull’aumento della produzione. Con il prezzo del greggio ormai prossimo ai 120 euro al barile e non certo vicino alla fine della scalata, la corsa della benzina ha già tagliato in città il nastro dei 2 euro anche se solo nel 5% degli impianti di distribuzione. In Italia dall’inizio della guerra in Ucraina le quotazioni medie di benzina e gasolio sono salite, rispettivamente, di 11 centesimi e 20 centesimi al litro. Un’enormità.

Damiano Er Faina: “Se fate benzina sul Raccordo…”

L'inchiesta
I prezzi da capogiro in giro per la città di Roma ripresi da Damiano Er Faina (foto Notizie.com)

Damiano, di stazione in stazione, ha raccolto i prezzi nelle diverse zone della città. In alcuni casi la benzina e il diesel avevano lo stesso prezzo al litro. Una cosa mai successa da quando ci sono i due carburanti. Nemmeno quando ci fu la guerra in Iraq con l’invasione del Kuwait. Quel fatto confrontato con i dati attuali, in proporzione, non sembra aver avuto lo stesso impatto che sta avendo la guerra in Ucraina. Non solo. Il confronto con lo scorso anno è impietoso e pesante. Dodici mesi fa, facendo una media generale in Italia, per un un’auto a benzina di media cilindrata con un serbatoio da 50 litri, la spesa per il pieno era di circa 60-70 euro. Oggi sfiora i 100, in alcuni casi li supera. Sempre un anno fa per un’auto diesel, invece, il costo di un pieno da 50 litri era di circa di 62 euro mentre oggi è attorno ai 90. Troppi. E la cosa brutta, quasi angosciante, è che potrebbe ancora aumentare.

In alcuni casi self e servito costano uguale, quando prima era decisamente di meno se facevi da solo”, sottolinea Damiano Er Faina. “Se ti avventuri sul Grande Raccordo Anulare, invece, per fare benzina devi ipotecare casa…“. I gestori, dal canto loro, alzano le braccia, quasi sbuffando e urlando, additando soprattutto nella componente fiscale il caro carburanti in atto e difficilmente prossimo alla fine. Sempre i gestori, ricordano che fra Iva e Accise e altri balzelli fissi la tassazione dei derivati del greggio (nonché del metano) è pari a poco più della metà del prezzo alla pompa. La restante parte è relativa al costo industriale del prodotto, incluso il margine della distribuzione finale, che è fisso e generalmente compreso fra 3 e 4 centesimi per litro erogato. “Se lo stato volesse, visto che nella benzina ci sono le tasse, tra cui l’Iva, potrebbe fare un pensierino ad abbassare l’imposta, così magari le cose potrebbero andare diversamente. Non sia mai eh, che lo Stato faccia una roba del genere….sia mai eh“, l’amara conclusione dell’influencer.

Impostazioni privacy