Fa discutere la proposta del comune maremmano di intitolare l’ex idroscalo allo storico aviatore, legato però in modo diretto alla storia del fascismo in Italia. Il sindaco: “Un chiaro e inequivocabile segnale di riferimento solo e soltanto alla carriera aeronautica”
Il sindaco di Orbetello Andrea Casamenti nei giorni scorsi ha annunciato che entro il 10 marzo si sarebbe tenuto un Consiglio comunale in cui sarebbero stati discussi vari temi, tra cui la “mozione presentata dalla maggioranza Patto per il Futuro per l’intitolazione del Parco ex Idroscalo a Italo Balbo Aviatore“. Parole che hanno inevitabilmente alzato un polverone mediatico e che hanno diviso l’opinione pubblica, dal momento che Italo Balbo, oltre a essere un aviatore capace di imprese transoceaniche, era anche iscritto al Partito Nazionale Fascista, nonché uno dei quadrumviri della marcia su Roma.
A Orbetello in realtà c’è già un parco (esattamente di fronte) dedicato, il Parco delle Crociere, appunto. E adesso l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di rendere un ulteriore omaggio nell’ex struttura aeroportuale militare costruita agli inizi del Novecento, legata a filo diretto a quelle imprese aviatorie condotte negli anni Trenta: “Siamo convinti – ha continuato il sindaco – che nel giro di breve il parco ex Idroscalo potrà portare il nome Italo Balbo Aviatore, come chiaro e inequivocabile segnale di riferimento solo e soltanto alla carriera aeronautica e alle imprese di volo che hanno reso Orbetello famoso nel mondo“.
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La reazione del Governo
Un caso che è arrivato alla Camera, sollevato in commissione Affari costituzionali da Leu, con Federico Fornaro, e dal Pd, con Luca Sani. I due hanno osservato infatti che Balbo fu uno degli “ispiratori e capi dello squadrismo fascista nella pianura padana” e che di conseguenza l’intitolazione del parco a lui rappresenterebbe una “chiara violazione della legge Scelba“. Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha fatto sapere che la questione si trovi “ancora in una fase preliminare” e che come riferito “dal prefetto di Grosseto, le valutazioni di competenza terranno conto, oltre che dell’apporto conoscitivo fornito dalla Deputazione di Storia Patria della Toscana e dalla soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Siena e Grosseto, anche della ponderata valutazione circa i risvolti che una tale intitolazione avrebbe sul piano dell’ordine pubblico e del rispetto dei valori costituzionali“.