Tre curiosità sulla corsa che forse non sai

La corsa è un’attività molto praticata sia da uomini che da donne, di tutte le età, sia per mantenersi in forma che per scaricare le tensioni accumulate durante la giornata. C’è chi si diletta in pochi km vicino casa, e chi, invece, preferisce le lunghe tratte immersi nella natura; chi si dedica anche alle competizioni, chi, al contrario, pratica questo hobby in maniera saltuaria. In ogni caso, esistono delle curiosità su questo sport che non tutti conoscono.

1.      Lo “sballo del corridore”

Forse qualcuno avrà sentito parlare del cosiddetto “sballo del corridore” (in inglese noto come runner’s high). Non si tratta di un mito, ma di un effetto correlato alla corsa che si verifica realmente. È una sensazione di calma che pervade il runner, correlata alla riduzione della sensibilità al dolore e alla fatica. Molti corridori che hanno provato tale sensazione, infatti, si sentono capaci di correre a lungo, come se non percepissero la stanchezza dei diversi km già percorsi. La scienza ha spiegato questo fenomeno come correlazione al rilascio delle endorfine in alcune aree del cervello, quelle dedicate alle emozioni e all’umore. Uno studio ulteriore, invece, ha sottolineato che la corsa è in grado anche di rilasciare una sostanza chimica definita endocannabinoide, dalle proprietà anestetiche e capace di provocare una sensazione di euforia.

2.      Le scarpe da running sono differenti per uomo e donna

Molti credono che le scarpe da running siano tutte uguali per quanto concerne la comodità durante la corsa. Invece, è bene sapere che le scarpe corsa uomo e donna sono differenti non solo per lo stile, ma soprattutto per la struttura. Infatti, i piedi degli uomini e quelli delle donne hanno differenze anatomiche, pertanto è necessario scegliere calzature studiate per una precisa conformazione ed evitare quelle unisex. In primo luogo, le scarpe corsa uomo sono più larghe di quelle da donna, poiché le donne hanno un tallone più sottile a parità di lunghezza del piede. Anche le dita sono in media più lunghe, pertanto l’allaccio è posizionato in maniera differente. In più, l’appoggio è diverso e l’avampiede è più flessibile, per questo è necessario indossare scarpe con una scalanatura della suola capace di assecondare il movimento.  Anche i materiali vengono utilizzati in maniera differente per la produzione di scarpe corsa uomo e donna: per le donne, infatti, è necessario rinforzare la parte esterna dell’intersuola, per compensare la tendenza alla supinazione che non hanno invece gli uomini, poiché hanno un bacino più stretto.

3.      La lunghezza della maratona

La gara di corsa più famosa è sicuramente la maratona, praticata non solo durante le olimpiadi ma anche come gara singola (molto famose sono quelle di Boston, di New York, di Londra e di Berlino), e sogno nel cassetto di tutti i corridori a livello agonistico. Tuttavia, la maratona ha una lunghezza un po’ anomala, ovvero 42 km e 195 metri, non un numero preciso. L’origine di tale usanza risale al 1908, durante la IV edizione delle olimpiadi moderne di Londra: la partenza era presso il castello di Windsor, e l’arrivo allo stadio olimpico, per una lunghezza pari a 41,84 km (l’equivalente di 26 miglia). Tuttavia, questo percorso, non permetteva ai corridori di arrivare proprio di fronte al palco d’onore, sul quale sedeva la famiglia reale. Proprio per questo, vennero aggiunti 352 metri circa (ovvero 385 iarde), per un totale di 42,195 km. A seguito delle olimpiadi di Stoccolma e di Anversa, la Federazione Mondiale di Atletica omologò la distanza percorsa prendendo come riferimento quella delle olimpiadi di Londra e decidendo, pertanto, la lunghezza ufficiale di 42 km e 195 metri. Ad oggi, vengono praticate anche le mezza maratona, che prevede una distanza pari a 21,097 km e l’ultramaratona, come la 100 km del Passatore che va da Firenze a Faenza.

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