Ucraina, Paulo Fonseca: “Sono a Kiev, spero non cadano altre bombe”

L’ex allenatore di Roma e Shakhtar è nella capitale ucraina, doveva ripartire oggi, ma è scoppiata la guerra ed è rimasto bloccato

La giornata più brutta. Quello che non r’aspetti e che rischia di segnarti per tutta la vita. Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, è bloccato a Kiev dove è scoppiata la guerra, con l’invasione della Russia. La famiglia è con lui e tutti quanti loro sono bloccati nella capitale ucraina a causa della guerra scoppiata nella notte. Lui l’ex tecnico che ha guidato la Roma nella passata stagione è sconvolto e non riesce quasi a parlare, a spiegare quello che è successo “Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito. Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso”.

La sfortuna
L’ex allenatore della Roma Paulo Fonseca mentre racconta la sua tragica storia a Kiev (screenshot notizie.com)

Il tecnico si sfoga  al quotidiano portoghese Jornal de Noticias, dove racconta la sua storia dal balcone di un albergo mentre fuori c’è la guerra. Con gli aeroporti chiusi l’unico modo per lasciare la città dell’Ucraina, è via terra “ma le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così tante macchine. Le code sono enormi, i supermercati sono stati presi d’assalto e non c’è più molto. La benzina ad esempio è terminata. Non ci resta che pregare che non cada un’altra bomba su di noi. Sinceramente non so come uscirò da qui. E’ il giorno peggiore della mia vita”. Povero Paulo Fonseca.

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