Green Pass, stop dal 31 marzo? Il verdetto

La seduta in commissione Affari Sociali della Camera ha deliberato in merito all’abolizione del Green Pass a partire dal 31 marzo.

Green Pass © Getty Images
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Il Parlamento ha votato in merito all’abolizione del Green Pass a partire dal 31 marzo. La maggioranza si è spaccata. Il caos è avvenuto in commissione Affari Sociali della Camera, dove si è esaminato il decreto Covid. La Lega ha votato insieme a Fratelli d’Italia ed Alternativa, smarcandosi dalle altre forze che supportano il governo Draghi. La miccia si è però accesa per mezzo di un sub-emendamento della Lega, che chiedeva l’abolizione del Green Pass dal 31 marzo, data in cui scadrà lo stato di emergenza. Forza Italia ha scelto la via dell’astensione. Il subemendamento del Carroccio è stato respinto, con 13 voti a favore, 22 contrari e 5 astenuti. Per ora, dunque, il Green Pass è confermato.

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Il ministro Giancarlo Giorgetti, uno dei rappresentanti dell’ala più governista della Lega, ha dichiarato quanto segue in merito alla vicenda. “Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima che francamente non vedo. Non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere”.

Quest’episodio fa trasparire il nervosismo della maggioranza. Salvini e Berlusconi vogliono entrambi un “liberi tutti” seguendo il modello inglese di Boris Johnson, mentre Enrico Letta ha un’opinione diversa. “A me ha colpito che dopo quello che successo l’altro giorno, come se nulla fosse, la Lega ha votato fuori dalle logica di maggioranza e contro il parere del governo. Noi chiediamo serietà. Fatto sta che Palazzo Chigi fatica a tenere a bada le varie istanze emergenti da una maggioranza eterogenea.

Green Pass © Getty Images
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Rispetto al Green Pass, Forza Italia ha voluto giustificare le ragioni della sua astensione per mezzo delle parole di Roberto Bagnasco, capogruppo in commissione. “Nel merito mi sento abbastanza vicino a quel che pensa la Lega. È un tema condiviso, ma la tenuta della maggioranza è più importante”. Che queste parole indichino una nuova sinergia tra i due schieramenti di centrodestra? È una possibilità. Il leader della Lega ha rincarato la dose sul Green Pass, mostrando una linea condivisa con Forza Italia. “Stop al Green Pass al 31 marzo? Lo spero. Se nei prossimi giorni la situazione migliora, si supera lo stato d’emergenza e dal nostro punto di vista si superano anche tante restrizioni”. Queste le parole di Matteo Salvini a Radio 24.

Una simile presa di posizione è quella di Silvio Berlusconi, che condivide le parole di Salvini. “Come deciso in molti Paesi europei, è arrivato anche in Italia il momento di rendere meno stringenti le norme per contrastare la diffusione del Covid”, queste le parole di Berlusconi. “Siamo al lavoro per scrivere un piano di graduale dismissione del Green Pass a partire dai contesti che, secondo gli esperti, risultano meno pericolosi per la salute pubblica, come le attività commerciali e di intrattenimento. Questo piano verrà consegnato al governo nei prossimi giorni”, mette in chiaro Berlusconi. Il leader di Forza Italia ha inoltre dichiarato: “Il nostro obiettivo è quello di consentire agli italiani di poter godere di una stagione estiva senza più limitazioni, finalmente spensierata”.

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Ma cos’è successo in commissione Affari Sociali della Camera? Nel dettaglio, la maggioranza ha sospeso la seduta, in quanto il partito di Salvini aveva votato, insieme ad Alternativa e FdI, l’emendamento sulla “discriminazione” tra studenti vaccinati e non vaccinati, rispetto al quale il governo aveva dato parere avverso. La Lega aveva successivamente chiesto di mettere in votazione l’emendamento che prevedeva lo stop all’obbligo di Super Green Pass per gli over 50, contro il parere del governo. L’emendamento è stato accantonato. La relatrice Elena Carnevali, del Partito Democratico, aveva chiesto “un ulteriore approfondimento viste le dichiarazioni dei deputati del Carroccio che avrebbero comunque votato a favore contro il parere del Governo”, come effettivamente è successo.

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