Israele, la decisione sul Green Pass: cambia tutto

L’annuncio da parte del primo ministro Naftali Bennet: “Abbiamo scelto di togliere il certificato verde perché da gennaio in poi i casi hanno iniziato a calare”. Il Paese era stato tra i primi a introdurlo

Erano stati i primi a introdurlo, sono i precursori anche nel toglierlo. Israele si conferma apripista in tema di decisioni e considerazione riguardo la lotta alla pandemia di Covid-19. A partire da ieri (giovedì 17 febbraio), infatti, il Green Pass non sarà più necessario per entrare in alcuni luoghi pubblici nel Paese.

Israele
Da ieri in Israele è stato rimosso il Green Pass per accedere in alcuni luoghi pubblici (Ansa)

Niente più prova di vaccinazione, avvenuta guarigione o di tampone negativo per muoversi liberamente, un ritorno verso la normalità che ha un valore epocale. Ad annunciarlo è stato il primo ministro israeliano Naftali Bennett: “La decisione del governo israeliano è arrivata dopo che la variante Omicron di Covid-19 ha raggiunto il suo picco a gennaio. A partire da quel momento, infatti, i casi hanno iniziato a calare“.

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Israele, via il Green Pass

Naftali Bennett
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha annunciato la fine del Green Pass (Ansa)

Così come accaduto nel momento in cui era stato scelto di introdurre la certificazione verde per il controllo della pandemia, anche in questo caso dunque Israele si dimostra in grado di essere tra i primi a percorrere la strada della liberalizzazione, o meglio di una “convivenza con il coronavirus”. Per questo le scuole sono state mantenute aperte, al pari di molte attività economiche e a partire da fine mese – riferiscono i media locali – il Green Pass sarà rimosso totalmente. Una strategia che ha portato dall’inizio della pandemia a un conteggio di 9303 decessi nello stato mediorientale, di cui 1045 nel 2022, per una media di 27 al giorno nel nuovo anno.

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