Il 13 agosto 2019 è la data della scomparsa dell’ex giornalista de “Le Iene”. Il “papà” della trasmissione ha detto: “Con quella determinazione non poteva non arrivare al successo”. I medici: “La ricerca va avanti per studiare un tumore come quello che ha avuto”. Il glioblastoma al momento resto un male incurabile.
Più di due anni dalla sua scomparsa. La tremenda notizia arrivò il 13 agosto 2019: il terribile male, che si era presentato nell’inverno del 2017, aveva battuto Nadia Toffa, scomparsa a soli 40 anni senza mai arrendersi.
L’ex conduttrice de “Le Iene” aveva realizzato il suo grande sogno lavorativo dopo gli inizi nelle emittenti televisive bresciane. “La mandai via quando arrivò nel 2008”, ha ricordato Davide Parenti, “papà” della trasmissione di Italia 1. “Mi rispose: ho una Panda a metano e 5.000 euro da parte. Era determinata, non poteva non farcela”. Nel 2016 era diventata conduttrice del programma per le puntate infrasettimanali e poi anche di quelle domenicali.
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La ricerca sta lavorando per studiare questo tipo di tumore
Nadia venne colpita da un malore a Trieste nel dicembre del 2017, fu così che scoprì la prognosi maledetta: subito sedute di chemioterapia e radioterapia, nel 2018 riuscì anche a ripresentarsi in tv. Forse pensava di avere sconfitto la malattia. Purtroppo non era così. Il tumore cerebrale si è ripresentato più forte, un glioblastoma, una forma maligna al momento incurabile. Stefania Gori, presidente dell’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), ha spiegato successivamente alla sua morte: “La ricerca sta lavorando a livello internazionale sul tipo di tumore che ha avuto, ci sono studi anche in Italia”.
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