Covid: in che negozi posso entrare senza Green Pass?

Il Governo sta valutando con le Regioni la lista delle poche attività nelle quali si può entrare senza Green Pass. Scopriamo quali.

Green Pass ©Getty Images
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Il Green Pass è ormai diventato uno strumento fondamentale per potersi muovere liberamente. Permette al cittadino di accedere a eventi, luoghi, mezzi di trasporto e negozi. Viene inoltre ritenuto uno strumento fondamentale per combattere la pandemia in corso. Eppure, non tutti i cittadini italiani sono convinti di volersi vaccinare. In tal modo, rinunciano ad una grande fetta di eventi, luoghi e attività che si possono effettuare solamente in possesso della certificazione verde. Restano però delle attività nelle quali si può accedere anche senza Green Pass, per la gioia dei cittadini che non vogliono vaccinarsi.

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Il Dpcm che delineerà questa speciale lista di attività è in arrivo. Intanto, la campagna vaccinale procede a gonfie vele, con 4 milioni e mezzo di somministrazioni in sette giorni. Il Governo sta lavorando per gestire la fase discendente della quarta ondata di contagi. Dunque, la stretta per coloro che non hanno né il vaccino né il tampone non sembra allentarsi.

Green Pass ©Getty Images
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Dal primo febbraio, sembra che coloro che non possiedono il Green Pass potranno accedere solo ad attività essenziali per la persona. Supermercati, ottica, alimentari, sanitari, acquisto di legna o pellet, carburanti e – rigorosamente all’aperto – edicola e tabaccaio. Fuori dall’elenco vi sono dunque le librerie. Per i centri commerciali, vi è ancora un’accesa discussione in merito alla possibilità di far entrare coloro che non hanno il Pass in determinate attività (supermercati e farmacie).

L’ultimo decreto anti-Covid ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50, e il Dpcm dovrebbe distinguere tra attività commerciali al chiuso e all’aperto. Questo, al fine di individuare quelle attività necessarie “per assicurare le esigenze necessarie e primarie dell’individuo”, per quanto riguarda le attività al chiuso. Tale approccio sarebbe favorito anche dal Ministero dello sviluppo economico, in quanto coerente con la strategia di prevenzione attuale.

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Da ciò, gli acquisti nei mercati e dagli ambulanti, oltre che nelle edicole, dovrebbero essere consentiti senza certificazione verde. Lo stesso, chiaramente, vale per i benzinai. Oltre a ciò, sempre a seguito di una proposta del Mise, vi sarebbero delle clausole per tutelare le situazioni di urgenza. Specie nelle realtà dove è arduo effettuare tamponi rapidamente, come nei piccoli comuni di montagna. Oltre agli alimentari, resteranno “pass-free” parafarmacie e farmacie, con l’incognita dei centri commerciali.

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