Mondiali 2010, Evra: “Anelka? Mandato via come un pezzo di…”

L’ex difensore juventino e del Manchester United, Patrice Evra, ha raccontato un retroscena su Nicolas Anelka nei mondiali del 2010.

Patrice Evra ©Getty Images
Patrice Evra ©Getty Images

Sudafrica. Mondiali di calcio 2010. La Francia fu travolta da un polverone mediatico che divenne presto un argomento di discussione sulla bocca di tutti. La spaccatura interna tra il 9 della nazionale Nicolas Anelka e il commissario tecnico Raymond Domenech portò alla cacciata dell’attaccante. Ma fu effettivamente una decisione del commissario tecnico o si trattò di ordini dall’alto? Ne parla l’ex difensore juventino ai microfoni di RMC Sport.

Rispetto a quanto accaduto tra Anelka e Domenech, Evra ha dichiarato quanto segue. “Domenech ha aspettato dieci minuti prima di parlargli, poi gli ha detto: “Nico, che ti ho detto? Non scendere per venire a prendere il pallone“. Nico si sta allacciando le scarpe, non lo sta nemmeno guardando. Si comporta come se non gli importasse e dice: “F*****o la tua squadra, se questo è il problema non gioco”. Domenech non lo ha sentito, ma l’assistente gliel’ha detto. Domenech vuole sostituirlo. Io gli dico: “Non ci pensare nemmeno, abbiamo bisogno di Nico”. Nico si rimette le scarpe, l’ho convinto a farlo. Ma Domenech dice: “No, Gignac si sta scaldando. Lui è fuori”. Abbiamo perso il secondo tempo. Nico si è sentito umiliato. Ho tanto rispetto per lui”.

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Riguardo la riunione per cercare di aggiustare la situazione, Evra ha detto le seguenti parole. “Volevo convincere Nico a scusarsi. Nico mi ha detto: “Tranquillo, lo faccio ma in privato, non in pubblico”. Quando mi hanno detto che volevano cacciare Nico, ho detto a Domenech: “Stai per fare il più grande errore della tua carriera. Distruggerai questo gruppo, ti si rivolterà contro”. Lui ha detto: “Va bene. Se Anelka si scusa col gruppo e con me, non c’è problema”. Sono andato in camera di Nico per convincerlo. Ho chiesto dov’era il coach. Non c’era da nessuna parte. Come se fosse sparito. Vado di sopra e vedo che Domenech sta parlando con Jean-Pierre Escalettes (Presidente della FFF). Stanno ridendo. Dico al coach che lo stavamo aspettando da un’ora e Nico gli vuole chiedere scusa. Domenech dice: “Troppo tardi, è finita. Sopra c’è il presidente della Repubblica”.

Nicolas Anelka ©Getty Images
Nicolas Anelka ©Getty Images

Sulla cacciata di Anelka, Evra ha dichiarato quanto segue. “Quando abbiamo visto Nico vestito in strada con la sua borsa… l’hanno mandato via come un pezzo di m***a. Ho detto ai ragazzi che avremmo fatto una riunione per salutare Nico. Non era per protestare ma per salutarlo. Lui se ne va. Fa molto male. Auguriamo a lui il meglio. Che fare ora? Parliamo tra di noi. Un giovane della squadra, di cui non dirò il nome, dice: “Non giochiamo l’ultima partita!”. Io ho detto: “Attento. Una Coppa del Mondo è un sogno da quando sei bambino, non si può fare. Bisogna trovare un’altra soluzione. Okay… non ci alleniamo. Non ne abbiamo bisogno. È iniziata così, come una protesta.

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Riguardo le speculazioni legate all’ipotesi che Sarkozy abbia deciso di cacciare Anelka, Evra ha detto le seguenti parole. “Non dirò che è stato lui, ma quando Raymond ha detto che è una decisione che ‘viene dall’alto’… Dovete chiedere a Henry, è l’unico che abbia parlato con il presidente. Ragazzi, questa è una storia politica. Non ci prendiamo in giro. La Francia era in crisi, c’erano scioperi contro le pensioni… È stata una decisione politica. Come Didier (Deschamps) ha sempre detto, abbiamo dato da mangiare ai porci”.

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