Galli e l’Omicron: “Superato con vaccini e monoclonali”

L’ex primario di Malattie infettive del Sacco di Milano: “Sono tutto rotto. Senza le tre dosi non so come sarebbe finita” 

Massimo Galli racconta l’esperienza con il Covid – Ansa Foto –

Il professor Massimo Galli, 70 anni, ex primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano oggi in pensione, è stato contagiato dalla variante Omicron. E’ lui stesso a raccontarlo in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Galli è stato ricoverato in ospedale e sottoposto alla cura con i monoclonali, riuscendo a sconfiggere il virus. “Ci tengo a dirlo, perché qualcuno ha avuto il cattivo gusto di tirare fuori la questione prima che la comunicassi io (come volevo fare) e inventando che sarebbero state le cure domiciliari e non le tre dosi a farmi stare meglio. Se non avessi avuto le tre dosi sarei stato un candidato perfetto per un’evoluzione negativa della malattia e per il ricovero. Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale perché mi è stato consigliato visti i miei fattori di rischio (una brutta embolia polmonare nel 2019, una storia di asma importante, una glicemia sfarfallante)”.

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Galli racconta la sua vicenda, provando a capire come si sia contagiato. “La mia storia insegna che la prudenza non è mai troppa. Sto discretamente meglio rispetto ai giorni scorsi. Sono molto stanco, mi sento tutto rotto. Credo di essermi contagiato attorto al 31 dicembre nonostante abbia fatto in quei giorni una vita claustrale: ho visto poche persone, tutte trivaccinate e spesso tamponate. Non sono andato in ospedale, non ho visto pazienti”. Galli prova poi a spiegare l’evoluzione della variante Omicron. “Allo stato attuale sappiamo che ha una diffusione molto rapida. Alcune evidenze dicono che più una variante presenta mutazioni rispetto all’originale più è possibile che abbia una virulenza inferiore, ma non è stato così né per Alfa né per Delta (che invece si sono rivelate peggiori della variante originaria)”.

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Alla domanda: più contagiati ci sono, più il virus continua a mutare. Serve un aggiornamento dei vaccini contro le varianti?, Galli risponde: “Servirà cambiare strategia vaccinale, che preveda l’uso di nuovi vaccini in grado di contemplare le nuove varianti. Credo che non ci sia alternativa. Però mi faccia precisare una cosa. Nell’arco di meno di 12 mesi tre varianti sono state in grado di sostituirsi l’una all’altra: se noi avessimo rivendicato a gran voce un vaccino nuovo contro la variante Alfa probabilmente ora ce l’avremmo e non sapremmo cosa farcene”.

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