ESCLUSIVA – “Il Governo non pensa a noi. Rischiamo tutti di fallire”

Con la chiusura di discoteche, sale da ballo e con la cancellazione di eventi, c’è un intero settore che rischia il fallimento

Sale da ballo, discoteche, cinema e teatri chiusi. La protesta dei lavoratori – Ansa Foto –

Con le nuove misure studiate dal Governo ed annunciate alla vigilia di Natale, sono state vietate tutte le feste all’aperto, inizialmente programmate per Capodanno, oltre alla chiusura delle discoteche e delle sale da ballo. Un problema enorme per tutto il comparto che lavora nell’organizzazione degli eventi: dalla sicurezza a chi si occupa materialmente degli spettacoli, fino ai ristoratori, ai musicisti e agli albergatori. Per far sentire la propria voce, hanno unito le forze l’Aiss (associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria), l’Asso Intrattenimento, l’Obis (Unione Orchestre Ballo Italiano e Spettacolo), la Confindustria, la Silb Fipe (Associazione italiana Imprese di intrattenimento del ballo e dello spettacolo) e l’Anpad (associazione nazionale produttori, autori e deejay). “Insieme abbiamo deciso di far sentire la nostra voceha dichiarato in esclusiva a Notizie.com Claudio Verzola, portavoce dell’Aiss – perchè centinaia di famiglie rischiano di restare sul lastrico”. 

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La chiusura delle discoteche, delle sale da ballo e la cancellazione degli eventi, ha portato a situazione drammatiche: “Pensate solo a tutte le imprese che avevano, dopo aver avuto rassicurazioni da parte del Governo, fatto spesa ed acquistato i prodotti, che ora rimarranno in tutte le dispense. O a chi, come noi, è chiamato a lavorare per la sicurezza durante le feste. O a chi fa musica, chi intrattiene le persone. Parliamo – continua Verzola ai nostri microfoni –  di lavoratori comuni, che vivono di stipendi che vengono pagati grazie a questi eventi. Parliamo di persone già provate da tutto ciò che è successo e che non hanno avuto mai risarcimenti”.

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Le varie organizzazioni hanno deciso di far sentire la propria voce. “Abbiamo chiesto un immediato incontro al Governo e compensazioni economiche che vadano ad aiutare la parte più debole: i lavoratori di tutto il comparto che lavorano nell’organizzazione degli eventi e per la sicurezza. E’ una battaglia che abbiamo deciso di intraprendere insieme. Noi, che ci occupiamo della sicurezza e chi organizza gli spettacoli, l’intrattenimento, la parte legata al cibo, gli alberghi. Abbiamo la necessità di fare fronte comune e presentarci con l’intera filiera. Chi monta il palco per i concerti, i deejay, chi suona, i proprietari delle sale da ballo, chi si occupa della sicurezza. Presentandoci tutti insieme vogliamo far capire che si tratta di un problema che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori”.

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“Il Governo non pensa a noi”

Claudio Verzola, portavoce dell’Aiss (Facebook)

L’intero settore occupa più di 300.000 persone e oltre 3000 imprese.A volte quando sento dire con troppa facilità: blocchiamo i concerti e le discoteche. Non capisco come non si pensi a tutto l’indotto che c’è dietro: pensate alle persone che materialmente organizzano un concerto, agli alberghi che vengono prenotati dalle persone che vogliono assistervi, ai ristoranti. Oltre naturalmente ai lavoratori di pubblica sicurezza, che rappresentiamo in prima persona. C’è un indotto non percepito da parte della politica. Noi chiediamo giustizia. Fino a poche ore dall’uscita delle nuove misure ci avevano detto che i nostri locali e le nostre attività potevano rimanere aperti, controllando i green pass, il distanziamento sociale e tutte le norme alle quali siamo chiamati d oltre un anno. Altri settori, come gli eventi calcistici, dove gli interessi vanno anche al di là della sicurezza dei cittadini, sono rimasti aperti. Le attività più piccole no. E non è giusto”.

Il mondo dello spettacolo chiama a raccolta il Governo.L’unica forza politica che al momento ci ha dato ascolto è il Pd, attraverso l’onorevole Borghi, che però non ha incarichi di Governo. La situazione che ci ha descritto è ancora più allarmante. La nuova finanziaria sarà blindata e non sarà possibile inserire nessun tipo di variazione. Noi chiediamo un ordine del giorno per impegnare il Governo a prendere coscienza di questa situazione a risarcire le famiglie che senza questi introiti avranno una grossa difficoltà ad arrivare alla fine del mese di gennaio”. 

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