Green Pass, nasce il microchip per averlo sempre sottopelle

La Epicenter, una startup svedese, ha inventato un microchip per portare sempre con sé il Green Pass. L’invenzione è destinata a far discutere.

Microchip
Microchip ©Getty Images

Un microchip sottopelle che dà agli utenti la possibilità di portare sempre con se il proprio Green Pass. Questa l’idea della Epicenter, una startup svedese. L’invenzione sembra destinata a creare molte discussioni e fratture nell’opinione pubblica. Il principio è semplice: un impianto sottopelle che possa custodire i dati del Green Pass europeo. Hannes Sjöblad, il capo della distribuzione, spiega l’obiettivo dell’invenzione in una nota.

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“L’obiettivo del microchip è quello di rendere più facile l’esibizione del proprio Green Pass. Questo per far sì che gli utenti non debbano più presentare il proprio QR code o tirare fuori il proprio telefono ogni volta che c’è un controllo”. L’impianto sottocutaneo può essere letto da ogni dispositivo che abbia la tecnologia NFC. Tale tecnologia sta per “Near Field Communication”. È già usata per i sistemi di accesso che non prevedono l’uso di chiavi e per i pagamenti contactless.

Sjöblad ha inoltre dichiarato: “Gli impianti sottocutanei sono una tecnologia estremamente versatile. Possono essere utilizzati per tante cose differenti. In questo momento, è molto conveniente avere un Green Pass sempre accessibile dentro di sé“. Il capo della distribuzione della startup ha aggiunto: “Nel caso in cui il telefono esaurisca la propria batteria, il Pass è sempre con te. Usiamo questa tecnologia in questo modo oggi. Domani la useremo in un altro modo”.

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Epicenter spiega inoltre che il processo è “completamente reversibile”, e non richiede alcuna app speciale per il suo funzionamento. Il microchip può essere messo nel braccio o nella mano, fra indice e pollice. Da ciò, quando si avvicina uno smartphone o un altro tipo di lettore verso il chip, si può visualizzare il Green Pass dell’utente in meno di un secondo.

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Microchip ©Getty Images

Questo annuncio però non è una novità. L’azienda usa questa tecnologia da diversi anni. Nel 2015, la startup annunciò di aver impiantato a molti dei loro dipendenti un microchip per aprire porte, usare stampanti o acquistare frullati muovendo la loro mano. L’impianto viene inserito tramite un’iniezione, e quando viene attivato da un lettore una piccola quantità di dati viene trasmessa da un dispositivo all’altro tramite onde elettromagnetiche.

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L’idea di questo microchip evoca degli scenari distopici, futuri post-apocalittici simili a Blade Runner e Black Mirror. Diventerà però realtà? Sembra più che altro che la proposta di Epicenter sia una grande trovata pubblicitaria, dalla difficile materializzazione nella vita di tutti i giorni. Forse non siamo ancora pronti per la rivoluzione dei microchip.

 

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