Aguero e i problemi al cuore: “Il vaccino? No, la causa è un’altra”

Il cardiologo dell’attaccante argentino spiega le cause del malore che hanno portato all’addio al calcio. Smentendo tante ipotesi

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Sergio Aguero in conferenza stampa annuncia il suo addio al calcio (Youtube)

Le sue parole hanno commosso il mondo del calcio. Dopo il problema cardiaco che lo aveva costretto a fermarsi in campo durante la sfida tra il Barcellona e l’Alaves, Sergio Aguero ha dato addio al calcio in una straziante conferenza stampa al Camp Nou. L’argentino ha detto basta a 33 anni e dopo una super carriera. “Adesso è il momento di pensare alla mia salute”, ha dichiarato.

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Sul suo problema cardiaco si è detto tutto e il contrario di tutto: in questi mesi sui quotidiani e sui siti di informazione si sono sparse le ipotesi più bizzarre: problemi congeniti, postumi del Covid, il vaccino. A fare chiarezza sulle cause che hanno portato al malore del centravanti argentino e al suo prematura addio all’attività sportiva, sono arrivate le parole di Roberto Peidro, cardiologo di fiducia di Aguero.

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Il medico, che ha seguito da vicino il calciatore, ha provato a spiegare la situazione. “Il suo problema non ha nulla a che fare con il coronavirus o la vaccinazione”. Già in giovanissima età infatti l’attaccante ha accusato un’anomalia cardiaca: “Lo conosco da molto tempo e quando era giovane, l’ho curato alla Fondazione Favaloro. Aveva 16 anni ed ha avuto un’aritmia. Fortunatamente dopo non ha avuto grossi contrattempi”.

Aguero, le vere cause del malore

Sergio Aguero
Sergio Aguero abbandona il campo dopo i malore com l’Alaves (Getty Images)

Che però si sono ripresentati in occasione di Barcellona-Alaves, facendo suonare il campanello d’allarme. Il dottor Peidro ha spiegato: “Sono stati condotti diversi studi in collaborazione con i medici di Barcellona ed è stata esclusa la cardiopatia genetica. Quello che è apparso era una piccola cicatrice che riproduceva un’aritmia ventricolare ed era ciò che gli dava quel disagio nel gioco”. Ad una radio argentina il cardiologo ha spiegato come si sono comportati per risolvere il problema: “Abbiamo usato un catetere cardiaco per sistemare l’area da cui dipendevano le aritmie. Lo scenario più comune è che la piccola cicatrice trovata sia prodotta da un virus di cui ha sofferto ad un certo punto della sua vita e che non è mai stato rilevato. Non ha nulla a che fare con il Covid o il vaccino. Non ne ho parlato con nessuno prima di oggi perché faceva parte del mio dovere di segreto professionale. Ora mi ha permesso di parlare con i media e spiegare le cose”.

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