ESCLUSIVA Notizie.com -Sollecito: “Rudy resta un bugiardo e un assassino”

La scarcerazione di Rudy Guede ha riaperto la ferita di Raffaele Sollecito: “A causa delle sue menzogne mi sono fatto quattro anni e mezzo di carcere e non so ancora il perché”

L'Ingegnere informatico
Raffale Sollecito durante una diretta televisiva (screenshot notizie.com)

Sono passati 14 anni e 22 giorni dall’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa universitaria uccisa a Perugia la sera del 1° novembre del 2007. A distanza di anni, di processi e polemiche, proprio oggi è stato scarcerato Rudy Guede, l’unico condannato per l’assassinio della ragazzo inglese. Tra i protagonisti c’è anche Raffaele Sollecito, imputato nel processo e assolto in via definitiva nel 2015, all’epoca era uno studente universitario oggi è un ingegnere informatico, specializzato in “architettura in Cloud”. Vive a Milano e lavora, ma la scarcerazione di Rudy Guede gli ha riaperto una ferita che, forse, mai si rimarginerà.

A Notizie.com ha spiegato il suo stato d’animo e soprattutto il suo malessere davanti alla notizia di Guede: “Sinceramente a me non interessa nulla se sia libero o meno, lo prevede la legge e io su quella mi baso, dico solo che, a causa sua, io e Amanda Knox (l’altra imputata insieme a Sollecito ndr) abbiamo rischiato di essere condannati. Io personalmente mi sono fatto quattro anni e mezzo di carcere da cittadino innocente e ancora non so il perché. Io ce l’ho con lui e ce l’avrò sempre con lui, ma anche con le istituzioni che, pur essendoci le prove della mia innocenza, hanno dato credito a quest’uomo, un bugiardo e un assassino, e io sono andato in galera. Mi resta ancora quell’amarezza di fondo che, sinceramente, non so mai se andrà via”

“Mi sono rimesso in piedi con le mie mani. Vivo e lavoro, ma vorrei essere felice”

L’unico condannato nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher

Oggi Raffaele Sollecito vive a Milano, fa l’ingegnere informatico specializzato in “architettura in Cloud“: “E’ un lavoro particolare, ma ho contatti con tante aziende, anche all’estero. Sono contento di quello che faccio. Se ho una compagna? Diciamo che mi sono completamente buttato nel lavoro e, al momento, sto raccogliendo tante soddisfazioni. Vivo e conduco la mia vita tutti i giorni, con quel pizzico di amarezza che c’è sempre. Non posso dimenticare tutto quello che mi è successo con un battito di ciglia. Sto bene, magari un giorno mi piacerebbe essere anche felice del tutto, ecco”.

E’ stato seguito dall’avvocato Giulia Buongorno e, dopo un iter processuale intricato e difficile, nel 2015 è stato assolto in formula definitiva: “Mi sono rimesso sotto e mi sono rialzato in piedi con le mie mani e lo dico con orgoglio. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, quando mi riconoscevano un po’ tutti, ora quasi per niente anzi devo dire zero, solo quando mi presento con nome e cognome c’è un momento di “impasse”, ma poi scivola tutto via. Non mi fa proprio piacere perché ero e sono innocente. Ed è proprio questo che non perdonerà mai a Rudy Guede, quelle bugie che ha detto, nonostante ci sia una sentenza che parla chiaro, comunque l’alone, in qualche modo resta. Mi dispiace che non si sia mai pentito per aver ucciso la povera Meredith”

 

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