Un rapporto Onu-Oms ha analizzato 23 anni di dati in 168 Paesi. La violenza contro le donne non diminuisce, i finanziamenti crollano, e milioni di ragazze continuano a subire abusi nell’indifferenza generale.
La violenza contro le donne resta una delle crisi umanitarie più persistenti e poco affrontate al mondo, con pochissimi progressi negli ultimi due decenni. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dai partner delle Nazioni Unite.
Quasi 1 donna su 3, ovvero 840 milioni a livello globale, ha subito violenza da parte del partner o violenza sessuale nel corso della propria vita. Una cifra che è rimasta pressoché invariata dal 2000. Solo negli ultimi 12 mesi, 316 milioni di donne, l’11% di quelle di età pari o superiore a 15 anni, hanno subito violenza fisica o sessuale da parte del partner. I progressi nella riduzione della violenza da parte del partner sono stati lenti, con un calo annuo di appena lo 0,2% negli ultimi due decenni.
Per la prima volta, il rapporto include stime nazionali e regionali sulla violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner. Rileva che 263 milioni di donne hanno subito violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner a partire dai 15 anni. Una cifra che gli esperti avvertono essere significativamente sottostimata a causa dello stigma e della paura. “La violenza contro le donne è una delle ingiustizie più antiche e diffuse dell’umanità. Eppure è ancora una delle meno perseguite“, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.
Il nuovo rapporto, pubblicato in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze, celebrata il 25 novembre, rappresenta lo studio più completo sulle forme di violenza contro le donne. Analizza i dati raccolti tra il 2000 e il 2023 da 168 Paesi, rivelando un quadro drammatico di una crisi profondamente trascurata e di una risposta gravemente sottofinanziata.
Nonostante le crescenti prove di strategie efficaci per prevenire la violenza contro le donne, il rapporto avverte che i finanziamenti per tali iniziative stanno crollando. Proprio come le emergenze umanitarie, i cambiamenti tecnologici e la crescente disuguaglianza socio-economica stanno ulteriormente aumentando i rischi per milioni di donne e ragazze. Ad esempio, nel 2022, solo lo 0,2% degli aiuti globali allo sviluppo è stato destinato a programmi incentrati sulla prevenzione della violenza contro le donne. I finanziamenti sono ulteriormente diminuiti nel 2025.
Le donne vittime di violenza rischiano gravidanze indesiderate, un rischio maggiore di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili e depressione. I servizi per la salute sessuale e riproduttiva rappresentano un punto di accesso importante per le vittime di violenza. Il rapporto sottolinea la realtà che la violenza contro le donne inizia presto e i rischi persistono per tutta la vita. Solo negli ultimi 12 mesi, 12,5 milioni di ragazze adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni, ovvero il 16%, hanno subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner.
“Per porre fine alla violenza contro donne e ragazze servono coraggio, impegno e azione collettiva. – ha detto Sima Bahous, direttrice esecutiva Un Women – Promuovere la parità di genere è il modo in cui costruiamo un mondo più equo e sicuro per tutti. Dove ogni donna e ogni ragazza possa vivere una vita libera dalla violenza. La violenza contro le donne infligge danni profondi e duraturi che incidono sulla loro vita, salute e dignità”.