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Benessere

La pandemia silenziosa che non arretra, il dossier dell’Oms: 840 milioni di donne ancora vittime di violenza

Published by
Francesco Ferrigno

Un rapporto Onu-Oms ha analizzato 23 anni di dati in 168 Paesi. La violenza contro le donne non diminuisce, i finanziamenti crollano, e milioni di ragazze continuano a subire abusi nell’indifferenza generale.

La violenza contro le donne resta una delle crisi umanitarie più persistenti e poco affrontate al mondo, con pochissimi progressi negli ultimi due decenni. È quanto emerge da un rapporto pubblicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dai partner delle Nazioni Unite.

La pandemia silenziosa che non arretra, il dossier dell’Oms: 840 milioni di donne ancora vittime di violenza (OMS FOTO) – Notizie.com

Quasi 1 donna su 3, ovvero 840 milioni a livello globale, ha subito violenza da parte del partner o violenza sessuale nel corso della propria vita. Una cifra che è rimasta pressoché invariata dal 2000. Solo negli ultimi 12 mesi, 316 milioni di donne, l’11% di quelle di età pari o superiore a 15 anni, hanno subito violenza fisica o sessuale da parte del partner. I progressi nella riduzione della violenza da parte del partner sono stati lenti, con un calo annuo di appena lo 0,2% negli ultimi due decenni.

Per la prima volta, il rapporto include stime nazionali e regionali sulla violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner. Rileva che 263 milioni di donne hanno subito violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner a partire dai 15 anni. Una cifra che gli esperti avvertono essere significativamente sottostimata a causa dello stigma e della paura. “La violenza contro le donne è una delle ingiustizie più antiche e diffuse dell’umanità. Eppure è ancora una delle meno perseguite“, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms.

Un quadro drammatico di una crisi profondamente trascurata

Il nuovo rapporto, pubblicato in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e le ragazze, celebrata il 25 novembre, rappresenta lo studio più completo sulle forme di violenza contro le donne. Analizza i dati raccolti tra il 2000 e il 2023 da 168 Paesi, rivelando un quadro drammatico di una crisi profondamente trascurata e di una risposta gravemente sottofinanziata.

Nonostante le crescenti prove di strategie efficaci per prevenire la violenza contro le donne, il rapporto avverte che i finanziamenti per tali iniziative stanno crollando. Proprio come le emergenze umanitarie, i cambiamenti tecnologici e la crescente disuguaglianza socio-economica stanno ulteriormente aumentando i rischi per milioni di donne e ragazze. Ad esempio, nel 2022, solo lo 0,2% degli aiuti globali allo sviluppo è stato destinato a programmi incentrati sulla prevenzione della violenza contro le donne. I finanziamenti sono ulteriormente diminuiti nel 2025.

Le donne vittime di violenza rischiano gravidanze indesiderate, un rischio maggiore di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili e depressione. I servizi per la salute sessuale e riproduttiva rappresentano un punto di accesso importante per le vittime di violenza. Il rapporto sottolinea la realtà che la violenza contro le donne inizia presto e i rischi persistono per tutta la vita. Solo negli ultimi 12 mesi, 12,5 milioni di ragazze adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni, ovvero il 16%, hanno subito violenza fisica e/o sessuale da parte del partner.

Per porre fine alla violenza contro donne e ragazze servono coraggio, impegno e azione collettiva. – ha detto Sima Bahous, direttrice esecutiva Un Women – Promuovere la parità di genere è il modo in cui costruiamo un mondo più equo e sicuro per tutti. Dove ogni donna e ogni ragazza possa vivere una vita libera dalla violenza. La violenza contro le donne infligge danni profondi e duraturi che incidono sulla loro vita, salute e dignità”.

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Francesco Ferrigno