Dentro+la+nuova+inchiesta+su+Tot%C3%B2+Cuffaro%3A+appalti%2C+favori+e+quel+potente+comitato+d%26%238217%3Baffari+siciliano
notiziecom
/2025/11/04/dentro-la-nuova-inchiesta-su-toto-cuffaro-appalti-favori-e-quel-potente-comitato-daffari-siciliano/amp/
Politica

Dentro la nuova inchiesta su Totò Cuffaro: appalti, favori e quel potente comitato d’affari siciliano

Published by
Francesco Ferrigno

Diciotto indagati, tra cui l’ex governatore Salvatore Cuffaro, e l’ipotesi di un oscuro comitato d’affari che avrebbe gestito tutto in Sicilia, dalla Sanità alle bonifiche.

Sarebbe stato a capo di una vera e propria associazione a delinquere e, forte del proprio excursus, avrebbe inciso su concorsi, gare di appalto e procedure amministrative. Il tutto per favorire imprenditori amici, procurare loro vantaggi e al tempo stesso rafforzare il consenso politico.

Dentro la nuova inchiesta su Totò Cuffaro: appalti, favori e quel potente comitato d’affari siciliano (ANSA FOTO) – Notizie.com

È questa l’ipotesi che grava sull’ex governatore della Regione Sicilia Salvatore Totò Cuffaro, per il quale la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari. L’inchiesta dei magistrati palermitani, guidati da Maurizio de Lucia, verte su una grande quantità di appalti pilotati. Con Cuffaro sono indagate altre diciassette persone, tutte accusate a vario titolo di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.

Molti i nomi altisonanti nella lista degli indagati, tra cui spicca quello del parlamentare di Noi Moderati Saverio Romano. A notificare gli atti sono stati nelle scorse ore i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros). Tutti dovranno comparire davanti al gip per l’interrogatorio preventivo a partire dal 14 novembre. Solo allora il giudice deciderà se accogliere o meno la richiesta di domiciliari e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano.

Cuffaro: “Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione”

Stamani mi hanno notificato un avviso di garanzia. Hanno effettuato perquisizioni nella mia abitazione e in ufficio. – ha fatto sapere Cuffaro – Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione. Sono sereno, rispetto ai fatti che mi sono stati contestati, per alcuni dei quali non conosco né le vicende né le persone. Sono fiducioso nel lavoro degli organi inquirenti e pronto a chiarire la mia posizione”.

Le perquisizioni sono state disposte “al fine di evitare la dispersione delle prove – ha spiegato la Procura in una nota – a seguito della discovery delle indagini imposta dalla notifica dell’invito a rendere interrogatorio preventivo a seguito della richiesta di applicazione di misura cautelare”. L’indagine riguarda diversi appalti, anche in materia sanitaria. Sarebbero emerse poi somme di denaro fatte avere da un imprenditore, tramite l’ex governatore e Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana, al direttore generale del Consorzio di bonifica occidentale della Regione Sicilia Giuseppe Tomasino.

Cuffaro: “Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Secondo l’accusa l’imprenditore Alessandro Vetro, procuratore speciale della Sm srl e amministratore unico della Mgv Costruzioni srl, avrebbe consegnato, in almeno un’occasione, soldi a Cuffaro e Pace perchè li dessero a Tomasino, così cercando di aggiudicarsi gli appalti che l’ente avrebbe bandito. I pm ipotizzano un comitato di affari occulto in grado di “infiltrarsi e incidere sulle attività di indirizzo politico-amministrativo della Regione Sicilia. E catalizzare il consenso elettorale del maggior numero di cittadini“.

L’ex governatore sarebbe stato il dominus dell’associazione. Al centro dell’attività anche nomine di dirigenti e funzionari pubblici e regionali negli Enti e apparati amministrativi di maggior rilievo nell’ambito di settori nevralgici come la sanità, gli appalti e le opere pubbliche. Lo scopo, sostiene l’accusa, era “potere poi condizionare, attraverso questa pregressa opera di fidelizzazione, l’attività di indirizzo politico-amministrativo della Regione Sicilia”.

Bufera sugli appalti in Sicilia, tutti gli indagati

Del comitato d’affari avrebbero fatto parte il già citato capogruppo della Dc Carmelo Pace e Vito Raso, uomo di fiducia dell’ex presidente e segretario particolare dell’assessore alla Famiglia. Il gruppo sarebbe stato in grado di piazzare ai vertici di Enti pubblici strategici come aziende sanitarie e consorzi di bonifica persone di fiducia. Condizionando in questo modo la definizione di concorsi, gare, appalti e procedure amministrative. Il tutto in cambio di somme di denaro, assunzioni in aziende, posti di lavoro, contratti di sub-appalto.

Gli indagati sono, oltre Cuffaro e Romano, Vito Raso (lo storico segretario di Cuffaro), Carmelo Pace (deputato regionale della Dc), Roberto Colletti (ex manager dell’ospedale palermitano di Villa Sofia), Antonio Iacono (primario del trauma center dello stesso ospedale), Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello. Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, Marco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Paolo Emilio Russo, Giovani Tomasino e Alessandro Vetro.

Bufera sugli appalti in Sicilia, tutti gli indagati (ANSA FOTO) – Notizie.com

Cuffaro, ora presidente nazionale della Nuova Dc, è stato condannato a 7 anni (il verdetto è diventato definitivo nel 2011) per favoreggiamento alla mafia. Ha lasciato il carcere nel 2015 dopo averne scontati 4 e 11 mesi grazie all’indulto e lo sconto previsto dalla liberazione anticipata per buona condotta. Dopo una parentesi umanitaria in cui ha scelto di dedicarsi alle missioni per aiutare i bambini del Burundi, l’ex presidente della Regione, dopo aver ottenuto dal Tribunale di sorveglianza di Palermo la completa riabilitazione, ha preso le redini del partito che aveva fondato. Ovvero, la Nuova Dc.

Detto vasa-vasa per la sua mania di baciare chiunque, Cuffaro è stato eletto nel 2001 per la prima volta governatore, e confermato nel 2006. Questo fino alle dimissioni del gennaio 2008, quando è stato condannato in primo grado. Non ha mai ammesso le proprie responsabilità, sostenendo di avere voluto “aiutare un amico”. Ha incassato in silenzio la permanenza in prigione, scrivendo due libri. Cuffaro è stato condannato per aver rivelato al boss Giuseppe Guttadauro, chirurgo e capomafia di Roccella, che in casa sua, nel centro di Palermo, c’era una microspia.

L’ex parlamentare di Forza Italia, oggi deputato di Noi Moderati, Saverio Romano, è cresciuto come Cuffaro nella Dc all’ombra dell’allora Ministro Calogero Mannino. Lo stesso Romano è stato Ministro dell’Agricoltura del governo di Silvio Berlusconi. E anche Romano a quei tempi era sotto inchiesta per mafia (il Quirinale ha protestato per la nomina al Dicastero). Il tutto si è poi concluso con l’assoluzione per insufficienza di prove.

Published by
Francesco Ferrigno