Avevano “conseguito” falsi titoli presso un ateneo toscano collegato ad una struttura svizzera. Poi avevano cominciato a lavorare come nutrizionisti. Cosa hanno scoperto le autorità.
Elaboravano piani alimentari, prescrivevano integratori, proteine, amminoacidi e, in alcuni casi, anche sostanze dopanti. Per farlo, esibivano un titolo senza alcun valore conseguito in una pseudo-università toscana.
Un esercito di falsi nutrizionisti è stato scoperto nelle scorse ore dalla guardia di finanza di Firenze, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano. Effettuate numerose perquisizioni su tutto il territorio nazionale che ha visto impiegati oltre 200 militari. Al termine delle operazioni sono stati sequestrati studi professionali e la sede principale della pseudo-università.
Qui sono stati rinvenuti diplomi e tesi pronti per l’utilizzo. Sono stati poi oscurati i relativi portali web per prevenire ulteriori iscrizioni. Iscritti nel registro degli indagati per esercizio abusivo della professione di nutrizionista oltre 40 persone, e sono in corso accertamenti su molti altri soggetti in tutta Italia. Le indagini sono partite proprio dalle strutture pseudo-universitarie con sede a Empoli e Montespertoli.
Le strutture erano riconducibili a un imprenditore toscano. Permettevano a numerosi frequentatori provenienti da tutta Italia di conseguire, per il tramite di un ateneo svizzero appositamente costituito, presunti titoli accademici rilasciati online. Tra di essi una laurea in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione umana. I finanzieri si sono rivolti a quel punto al Ministero dell’Università e della Ricerca che ha confermato che gli Enti non risultavano abilitati al rilascio di titoli aventi valore legale in Italia.
La normativa vigente stabilisce che la professione di nutrizionista possa essere esercitata esclusivamente da soggetti in possesso di un titolo rilasciato da un ateneo riconosciuto dal Mur e regolarmente iscritti all’Ordine dei Biologi o, in alternativa, a quello dei Medici, Dietisti o Farmacisti: condizioni totalmente assenti nei confronti degli indagati.
Nel frattempo le fiamme gialle hanno monitorato i canali social ed effettuato attività di osservazione. I falsi nutrizionisti esercitavano abusivamente la professione presso studi medici attrezzati, palestre specializzate in body building. O da remoto, direttamente dalle proprie abitazioni.
Venivano somministrati ai “pazienti” piani alimentari personalizzati, si prescrivevano integratori, proteine, amminoacidi e, in alcuni casi, sostanze potenzialmente dopanti, esponendo i pazienti a concreti rischi per la salute.