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Tecnologia

SocialMediaGirls, il sito web che “spoglia” le donne attraverso l’Ia: come funziona il deepnude e perché è così pericoloso

Published by
Francesco Ferrigno

Tutt’altro che un fenomeno nuovo per chi ha a che fare con le nuove tecnologie ma non per questo meno odioso, quello dei deepfake è un fenomeno che preoccupa da tempo le autorità, impegnate ad arginare le derive di un settore in costante evoluzione.

SocialMediaGirls, il sito web che “spoglia” le donne attraverso l’Ia: come funziona il deepnude e perché è così pericoloso

Tecnicamente si tratta di contenuti alterati mediante l’utilizzo di Intelligenza artificiale, siano essi video o immagini. Per i ritocchi non serve essere esperti, ma basta dare in pasto all’Ia pochi dettagli per vedersi restituito il risultato desiderato. A sviluppare i contenuti piattaforme online, sia gratis sia a pagamento. Web e social media ne sono ormai invasi. Lo stesso vale per il deepnude, che per dirla in parole semplici è la riproduzione di un corpo nudo partendo da una foto reale poi modificata dall’Ia.

Perché è tanto pericoloso e se ne sta parlando tanto in Italia? La risposta sta nel caso scoppiato poche ore fa riguardante il portale SocialMediaGirls.com. La giornalista e scrittrice Francesca Barra ha denunciato sui social di aver scoperto, su segnalazione di un conoscente, che “su un sito per adulti circolano immagini di me nuda, generate con l’Intelligenza artificiale”. Barra ha sottolineato di aver “provato imbarazzo e paura per ciò che avrebbero potuto sentire o leggere” i suoi figli, “se quelle immagini fossero finite nelle mani sbagliate”.

È l’ennesimo allarme nel nostro Paese per quanto riguarda i siti sessisti. Nei mesi scorsi ci eravamo già occupati del gruppo Facebook Mia Moglie e del forum Phica, che avevano provocato sdegno ad ogni livello. Anche in questo caso è emerso che le vittime del deepnude sono decine di donne del mondo dello spettacolo e della politica. Tra di esse Anna Tatangelo, Chiara Ferragni, Diletta Leotta, Maria De Filippi, Cristina D’Avena, Benedetta Parodi, Chiara Francini, Annalisa, Angelina Mango, Andrea Delogu, Selvaggia Lucarelli, Maria Elena Boschi e molte altre.

Sulla piattaforma c’è un’apposita categoria denominata Ai undress anybody e una sezione Italian nude vips con una carrellata di foto di volti noti dello spettacolo e influencer “spogliate” attraverso l’Ia. Gran parte delle foto è stata postata un anno fa. Per iscriversi al forum basta autodichiararsi maggiorenni e compilare un modulo con alcuni dati che non vengono verificati. Sulla vicenda sono già patiti gli accertamenti della polizia postale.

“Ancora una volta violenza e abusi sulle donne. È l’ennesima piattaforma di questo genere. – ha detto la vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli – Serve un’azione mirata delle autorità preposte per fermare questo abuso continuo su centinaia di donne. Non è questo il prezzo che siamo disposte a pagare per l’innovazione e la tecnologia di cui si dovrebbe fare ben altro uso”.

Per ben comprendere i rischi è necessario capire a fondo di ciò di cui si sta parlando. Per produrre un deepfake vengono utilizzate le reti neurali, in particolare le Gan (Generative adversarial networks. I modelli di Ia “imparano” da specifiche raccolte di immagini e video di una persona. A quel punto sono in grado di generare contenuti realistici di quel soggetto che compie diverse azioni. Per un deepfake è lo stesso, e i corpi nudi vengono utilizzati come template di base e adattati in base al colore della pelle, al movimento, alle espressioni.

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Francesco Ferrigno