La Corte internazionale di giustizia (Icj), sollecitata dall’Onu, ha espresso un parere contro le condotte di Israele nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza. Tutti i dettagli.
Israele deve rispettare l’obbligo di cooperare con le Nazioni unite garantendo la fornitura senza ostacoli di aiuti essenziali nei Territori palestinesi occupati (Tpo). A stabilirlo è stata la Corte internazionale di giustizia (Icj) in un parere consultivo di poche ore fa.
La Corte ha concluso che le accuse di Israele, secondo cui l’Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati (Unrwa) manca di imparzialità, sono infondate. E che l’ostruzione da parte di Israele del lavoro fondamentale dell’Agenzia è in contrasto con il diritto internazionale.
“La Corte internazionale di giustizia ha chiarito che Israele dovrebbe porre fine alla sua campagna per smantellare l’Unrwa. E smettere di usare la fame sui civili come arma di guerra“, ha dichiarato Balkees Jarrah, direttore ad interim per il Medio Oriente e il nord Africa di Human rights watch. Il parere dell’Icj è giunto mentre nella Striscia di Gaza è in atto il cessate il fuoco tra Israele ed Hamas. Una tregua definita da più parti “fragile”, supervisionata comunque dagli Stati Uniti.
Tel Aviv si è scagliata più volte contro l’Unrwa e le sue infrastrutture, accusando l’Agenzia Onu di essere “infiltrata” dai terroristi. Il parere consultivo trae origine da una richiesta urgente dell’Assemblea generale delle Nazioni unite del dicembre 2024. La richiesta era stata presentata nel contesto della campagna israeliana per lo smantellamento dell’Unrwa e della grave situazione umanitaria a Gaza.
Il disastro umanitario, secondo Hrw, sarebbe derivante dall’uso della fame come arma di guerra da parte di Israele, un crimine di guerra. E dalla privazione intenzionale di aiuti e servizi di base. Le politiche israeliane costituirebbero un crimine contro l’umanità di sterminio e un atto di genocidio. “I palestinesi continueranno a soffrire e morire a meno che Israele non revochi il suo blocco illegale e ripristini elettricità, acqua e assistenza sanitaria”, ha continuato Jarrah.
Il 30 gennaio scorso sono entrate in vigore due proposte di legge approvate dalla Knesset. Il Parlamento israeliano ha così bloccato le operazioni dell’Unrwa nei territori occupati. Le autorità hanno bloccato la distribuzione di aiuti dell’Unrwa a Gaza, impedito al suo personale internazionale di entrare a Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. E emesso ordini di chiusura per le scuole gestite dall’Agenzia a Gerusalemme Est.
La Corte internazionale di giustizia, nel suo parere, ha sancito l’obbligo “incondizionato” di Israele in quanto potenza occupante, ai sensi del diritto internazionale umanitario, di garantire la fornitura senza ostacoli di aiuti umanitari. La Corte ha affermato che il sistema di distribuzione degli aiuti sostenuto dagli Stati Uniti e gestito dalla Gaza humanitarian foundation (Ghf) “non ha alleviato significativamente la situazione”. Le autorità israeliane non solo avrebbero ripetutamente violato i loro obblighi relativi alla fornitura di aiuti ai civili palestinesi. Avrebbero anche sparato ai palestinesi in cerca di aiuti alimentari presso o nelle vicinanze dei siti della Ghf.