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Economia

Tra due anni nessuna nave attraccherà più nei porti italiani, allarme rosso sui trasporti. Il Ministro Matteo Salvini: “Cancellare il Green Deal”

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Francesco Ferrigno

La questione e i paradossi riguardanti la difesa dell’ambiente e la sostenibilità sono emersi con forza al X Forum di Conftrasporto. L’analisi, in esclusiva, del presidente Pasquale Russo.

L’Ets 1 è nato nel 2005 in seno all’Unione europea ed è tecnicamente il primo sistema di scambio delle emissioni di Co2. È attualmente in vigore, e nel 2027 sarà seguito dall’Ets2, che amplierà di fatto la platea di settori inclusi.

Tra due anni nessuna nave attraccherà più nei porti italiani, allarme rosso sui trasporti. Il Ministro Matteo Salvini: “Cancellare il Green Deal” (NOTIZIE.COM FOTO) – Notizie.com

L’obiettivo dei due sistemi è tassare le aziende che emettono gas serra. E più ne emettono più pagano. Al momento sono colpite industrie, centrali elettriche e compagnie aeree. Tra due anni dovranno pagare anche chi si occupa del riscaldamento degli edifici e le ditte di trasporto, in qualsiasi forma. È stato stimato che ad esempio i mercantili, non attraccando in Europa, risparmieranno qualcosa come mezzo milione di euro. Alle compagnie di trasporto marittimo basterà fare rotta verso porto del nord Africa.

Poche centinaia di chilometri, medesimo bacino del Mediterraneo: l’inquinamento finito nel mirino dell’Europa si è spostato solo un po’ più in là. “Il sistema dell’Ets è stato previsto anche per il trasporto marittimo e per i porti europei, il che genera un extra costo legato alle emissioni di Co₂. Ciò si traduce in un’imposizione fiscale, in una tassa che chi sceglie i porti italiani deve pagare, mentre chi attracca, ad esempio, nei porti nordafricani non è tenuto a farlo. Da qui nasce la differenza in termini di competitività e i maggiori costi per le navi e per i porti europei”.

Russo (Conftrasporto): “L’Ets non produce alcun risultato utile”

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto-Confcommercio. L’associazione degli imprenditori del settore ha tenuto oggi a Roma il X Forum della Conftrasporto. Il caso dei porti italiani, pronto a scoppiare come una bomba a orologeria, è uno dei paradossi scaturiti dalle politiche ambientali dell’Unione.

C’è bisogno che la Commissione europea si renda conto – ci ha spiegato Russo – che il sistema dell’Ets applicato ai porti è un meccanismo che non produce alcun risultato utile e che, anzi, penalizza le infrastrutture e tutte le compagnie di navigazione che operano nel Mediterraneo. Sarebbe quindi necessario un ripensamento di questo sistema, che sia più adeguato e coerente con le tecnologie oggi effettivamente disponibili ai vettori e alle compagnie per ridurre le emissioni”.

Russo (Conftrasporto): “L’Ets non produce alcun risultato utile” (NOTIZIE.COM FOTO) – Notizie.com

Secondo Conftrasporto la decarbonizzazione del trasporto italiano insomma non sarà gratuita. Il conto della transizione ecologica rischia di abbattersi sull’intero sistema. Nel corso del Forum è stato illustrato il nuovo studio del Most, il Centro nazionale per la mobilità sostenibile. L’Ets potrebbe generare fino a 3 miliardi di costi aggiuntivi solo per il trasporto merci stradale in Italia e tra 6,4 e 8,5 miliardi di euro per il comparto marittimo a livello europeo, riducendo, di fatto, la competitività dei porti mediterranei.

Bisognerebbe fare in modo che, se l’Ets genera un gettito fiscale a favore della parte pubblica, – ha continuato il presidente – gli Stati si impegnino a restituire alle compagnie il valore di tale gettito, per finanziare tutti gli interventi legati all’efficientamento energetico e alla riduzione delle emissioni in generale. Con il Ministro, tra le varie questioni, abbiamo evidenziato anche la necessità di istituire un fondo di investimento importante per la logistica, legato proprio all’esigenza di sostenere sistemi che consentano di ridurre le emissioni nocive”.

Il vicepremier Salvini: “Cina e Germania continuano a bruciare carbone, qualcosa non torna”

Il tema dell’impatto degli Ets, unitamente a quello dell’Intelligenza artificiale (sempre secondo i dati Most il 76% delle imprese di logistica stanno investendo in tecnologie basate su Ia), sono stati i fili conduttori del X Forum di Conftrasporto, insieme ad altri nodi cruciali per la competitività del Paese: infrastrutture, carenza di autisti, lavoro, accessibilità. All’evento ha preso parte anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Il Green Deal europeo è da cancellare. – ha detto alla platea il vicepremier – Se chiudi le aziende a Roma e riempi le città di piste ciclabili, di autobus elettrici, di auto elettriche cinesi e di monopattini, ma nel frattempo le città industriali cinesi continuano a bruciare carbone – come del resto fa la stessa Germania – capite bene che qualcosa non torna.

Il vicepremier Salvini: “Cina e Germania continuano a bruciare carbone, qualcosa non torna” (NOTIZIE.COM FOTO) – Notizie.com

La Germania sta bruciando carbone in quantità enormi, mentre noi ci troviamo a rispettare regolamentazioni sul riscaldamento domestico, perché l’Ets riguarda anche il comparto edilizio. Questo sistema andrebbe quindi a tassare due beni primari per gli italiani: la casa e la mobilità su gomma.

Al prossimo Consiglio europeo dei Trasporti, che si terrà il 6 aprile 2026, se mi verrà proposto un approccio ‘morbido e progressivo’, sarò ‘maleducato’, perché un approccio del genere le nostre aziende non possono permetterselo. La sostenibilità è importante, ma non può essere ideologica: deve essere concreta, equilibrata e compatibile con la crescita”.

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Francesco Ferrigno