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Esteri

Come ha fatto una banda di ladri a rubare dal Louvre il tesoro di Napoleone in 7 minuti. Il precedente storico: la Gioconda e Vincenzo Peruggia

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Francesco Ferrigno

Una gang di ladri è riuscita ad entrare nel Museo del Louvre per rubare gioielli dal valore inestimabile. Com’è stato possibile? Ecco tutta la ricostruzione.

Lo spettacolare furto in pieno giorno al Louvre, il museo più visitato al mondo, è da ieri alla ribalta delle cronache. Durissimo il colpo subito dalla Francia: i ladri hanno rubato inestimabili gioielli napoleonici.

Come ha fatto una banda di ladri a rubare dal Louvre il tesoro di Napoleone in 7 minuti. Il precedente storico: la Gioconda e Vincenzo Peruggia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il museo parigino, tra le cui vaste collezioni figura anche la Gioconda, è rimasto chiuso anche oggi, mentre la polizia dà la caccia ai sospettati della rapina. Rapina che ha riacceso le polemiche sulla mancanza di sicurezza nelle strutture francesi. Dopo molte ore è ora possibile ricostruire esattamente quanto accaduto. Secondo le autorità si tratterebbe di una banda di professionisti composta da quattro persone.

I ladri col viso coperto da passamontagna si sono fermati all’esterno del Louvre, su una strada lungo la Senna. Alle ore 9 e 30 circa, mezz’ora dopo l’apertura del museo che ha consentito l’ingresso dei visitatori dalla porta principale, i rapinatori si sono posizionati sul lato sud dell’edificio. Hanno utilizzato una scala estensibile montata su un veicolo per raggiungere la finestra del balcone del secondo piano.

Una smerigliatrice angolare e altri utensili elettrici

Due dei ladri sono entrati dalla finestra utilizzando una smerigliatrice angolare e altri utensili elettrici, ottenendo l’accesso alla Galleria Apollo del museo. La Galleria ospita la storica collezione di gioielli della corona francese e fu costruita nel 1661 da Luigi XIV. Gli oggetti presi di mira dai ladri si trovavano al centro della galleria. Poi hanno rotto le vetrine e rubato i gioielli.

Le autorità hanno dichiarato che sono stati rubati otto pezzi. Il primo è composto da una collana e un paio di orecchini originariamente donati da Napoleone I alla sua seconda moglie, l’imperatrice Maria Luisa. Poi un diadema, una spilla e un fiocco decorativo appartenuti alla terza moglie di Napoleone III, l’imperatrice Eugenia. Il diadema è tempestato di quasi 2mila diamanti.

Una smerigliatrice angolare e altri utensili elettrici – Notizie.com

Tiara, collana e orecchino singolo incastonati in zaffiri, sono stati indossati, tra gli altri, da Maria Amelia, l’ultima regina di Francia. La collana è impreziosita da otto zaffiri e 631 diamanti. Uscendo, i ladri hanno perso la preziosa corona dell’imperatrice Eugenia. Secondo il sito web del museo, è ricoperta da 1.354 diamanti e 56 smeraldi. I ladri non hanno rubato nemmeno la corona inestimabile che apparteneva alla moglie di Napoleone III, l’imperatrice Eugenia.

Hanno perso anche il diamante Regent, valutato da Sotheby’s a oltre 60 milioni di dollari. Mentre gli allarmi suonavano nel museo, allertando le guardie, i rapinatori si sono allontanati rapidamente, scappando a bordo di motociclette e abbandonando parte dell’attrezzatura utilizzata nel raid. La banda ha cercato di appiccare il fuoco al veicolo prima di andarsene, ma è stata fermata da un membro del personale del museo. La rapina è stata completata in sette minuti. Sulla scena del crimine sono intervenute squadre della scientifica e agenti di polizia.

Il Ministro della Giustizia: “Quello che è certo è che abbiamo fallito”

Una squadra di 60 investigatori sta lavorando sulla teoria secondo cui dietro il furto ci sarebbe un gruppo criminale organizzato. Appena il mese scorso, dei criminali hanno fatto irruzione nel Museo di Storia Naturale di Parigi, rubando campioni d’oro per un valore di 700mila dollari, mentre i ladri hanno rubato anche due piatti e un vaso da un museo nella città centrale di Limoges, con perdite stimate a 7,6 milioni di dollari.

Quello che è certo è che abbiamo fallito, – ha detto il Ministro della Giustizia Gérald Darmanin – perché qualcuno è riuscito a parcheggiare un montacarichi nel centro di Parigi e a far salire la gente in pochi minuti per impossessarsi di gioielli inestimabili, dando della Francia un’immagine pessima”. Il Louvre ha una lunga storia di furti, il più grave dei quali fu probabilmente quello commesso da un decoratore italiano che vi lavorò brevemente e che rubò la Gioconda nel 1911.

Vincenzo Peruggia entrò nel museo vestito da addetto. Rimosse il dipinto e sgattaiolò fuori. Fu poi arrestato e il dipinto recuperato. Il furto di domenica è stato il primo al Louvre dal 1998, quando un dipinto di Camille Corot fu rubato e mai più ritrovato.

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Francesco Ferrigno