Ex+sputa+veleno+su+Thiago+Motta%2C+dichiarazioni+brutali+anche+su+Giuntoli%3A+si+apre+il+caso
notiziecom
/2025/10/01/ex-sputa-veleno-su-thiago-motta-dichiarazioni-brutali-anche-su-giuntoli-si-apre-il-caso/amp/

Ex sputa veleno su Thiago Motta, dichiarazioni brutali anche su Giuntoli: si apre il caso

Published by
notizie.com

Dichiarazioni pesanti e scontri accesi: l’ex calciatore attacca duramente Thiago Motta e Giuntoli, aprendo un caso che sta scuotendo società e tifosi

Scoppia un caso attorno alla Juventus e al suo recente passato di mercato. A riaccendere il dibattito è la voce dell’entourage dell’ex difensore bianconero Dean Huijsen, oggi al Real Madrid, con il padre Donny che, in un’intervista punta il dito con durezza contro Cristiano Giuntoli e Thiago Motta.

Ex sputa veleno su Thiago Motta, dichiarazioni brutali anche su Giuntoli: si apre il caso ( Notizie.com)

Accuse pesanti, raccontate con parole che non lasciano spazio a interpretazioni: “Giuntoli è stato categorico e Motta brutale quando gli hanno comunicato che non faceva più parte del progetto”. Il j’accuse riapre ferite mai rimarginate nell’ambiente juventino, dove il nome del classe 2005 è già considerato uno dei rimpianti più rumorosi dell’ultimo biennio.

La rottura secondo la famiglia Huijsen è stata improvvisa, quasi traumatica. Fino a poche settimane prima – questo il racconto del padre – il giovane centrale stava vivendo la sua parabola bianconera con entusiasmo e integrazione totale: “Parla benissimo italiano ed era ben voluto da tutti, sia dai compagni sia dallo staff”, ha spiegato.

Dopo il prestito alla Roma, l’idea era quella di tornare a Torino per giocarsi le proprie carte. Poi, il fulmine a ciel sereno: l’addio deciso dal club. “Non ci potevamo credere, ci siamo rimasti di sasso. È stato uno shock”, confessa Donny Huijsen, che descrive anche un momento particolarmente doloroso, quello in cui al figlio sarebbe stato negato persino l’allenamento con la prima squadra.

La cronologia dei fatti è nota, la Juventus, secondo questa ricostruzione, ha scelto di cedere Huijsen al Bournemouth per 15 milioni più 3 di bonus. Una cifra che all’epoca, in una logica di sostenibilità e di incastri di mercato, era stata considerata congrua.

Accusa dure si infiamma il caso su Thiago Motta e Giutoli

La storia, però, si è mossa in fretta: il club inglese ha poi rivenduto il difensore al Real Madrid per 60 milioni, dando la sensazione – nell’immaginario dei tifosi juventini – di un’occasione lasciata scappare troppo in fretta. È qui che torna al centro della scena il dualismo delle responsabilità: da una parte il management, e dunque Giuntoli, chiamato a decidere linee e priorità; dall’altra il tecnico, oggi Thiago Motta, accusato di aver avallato, se non richiesto, l’uscita del giocatore dal progetto.

Accusa dure si infiamma il caso su Thiago Motta e Giutoli (Notizie.com)

Nel mirino finisce soprattutto il metodo. “Brutale”, è l’aggettivo usato dal padre per definire l’approccio di Motta nel comunicare al figlio l’esclusione dal piano tecnico. Una parola che pesa, perché non riguarda solo la valutazione sportiva – sempre legittima – ma il modo in cui essa viene gestita all’interno di uno spogliatoio. Un dettaglio non secondario in una Juventus che, dopo anni complessi, sta provando a ritrovare identità e continuità anche attraverso una ristrutturazione del rapporto tra prima squadra e giovani.

Proprio su questo crinale si consuma gran parte del dibattito: quanto spazio concedere ai talenti in rampa di lancio e quanto, invece, affidarsi a profili già definiti per inseguire risultati immediati.

Nel frattempo, la “nuova vita” di Huijsen al Real Madrid non è iniziata nella quiete. Le ultime prestazioni, in particolare quella nel derby della capitale spagnola concluso con una sconfitta pesante, hanno acceso il faro della critica. Sui social, come spesso accade nella piazza madridista, il giudizio è stato severo; e anche la stampa, con il quotidiano As in evidenza, ha messo in discussione la prontezza del ventenne per un contesto così esigente.

Il talento non si discute, si legge tra le righe, ma il salto di livello richiede stabilità emotiva e tempi di apprendimento che non sempre coincidono con le aspettative di un club abituato a vincere subito.

Proprio l’incrocio tra il rimpianto juventino e le turbolenze madrilene rende il caso ancora più spigoloso. Da Torino, la vicenda viene osservata come un test del progetto tecnico in costruzione: valorizzare, integrare, attendere. Il nome di Huijsen catalizza umori e narrazioni contrapposte. Da una parte c’è chi difende la linea della dirigenza, sottolineando come non tutte le promesse si trasformino in certezze e come la sostenibilità passi anche dal monetizzare i profili più richiesti al momento opportuno.

Dall’altra c’è una fetta di tifoseria convinta che, dopo il prestito alla Roma e un percorso di crescita evidente, il ragazzo avrebbe meritato una chance reale.

Published by
notizie.com