Addio+a+Pippo+Baudo%2C+la+camera+ardente+al+Teatro+delle+Vittorie%3A+%26%238220%3BSostituite+la+statua+del+cavallo+Rai+con+la+sua%26%238221%3B
notiziecom
/2025/08/18/addio-a-pippo-baudo-la-camera-ardente-al-teatro-delle-vittorie-sostituite-la-statua-del-cavallo-rai-con-la-sua/amp/

Addio a Pippo Baudo, la camera ardente al Teatro delle Vittorie: “Sostituite la statua del cavallo Rai con la sua”

Published by
Enrico Nocera

È il giorno dell’addio a Pippo Baudo. A Roma, nel Teatro delle Vittorie, la sua camera ardente. Fiorello: “Sostituite la statua del cavallo Rai con la sua”

È il giorno del tributo. Il giorno in cui tutti, dai semplici cittadini a personaggi del mondo dello spettacolo, rendono omaggio a Pippo Baudo.

Addio a Pippo Baudo, la camera ardente al Teatro delle Vittorie: “Sostituite la statua del cavallo con la sua” (Notizie.com)

La camera ardente per il celeberrimo presentatore, morto sabato 16 agosto all’età di 89 anni, è allestita al Teatro Delle Vittorie di Roma. Un luogo simbolo per uno dei padri della televisione italiana.

La camera ardente apre alle 10 del mattino di lunedì, ma già da qualche ora si snoda la lunga fila di persone che vogliono salutare per l’ultima volta Pippo Baudo, al secolo Giuseppe Raimondo Vittorio. Non è, d’altra parte, una sorpresa: fare l’elenco dei programmi che Baudo ha condotto significa sciorinare un compendio della storia della tv italiana. Da Sanremo (di cui detiene il record di conduzioni) a Domenica In; da Fantastico a Luna Park, fino alle comparsate più recenti a Le Iene e C’è Posta per Te. Una lista che, da sola, prenderebbe pagine e pagine.

Addio a Pippo Baudo, Lino Banfi: “Intitolate Il Teatro delle Vittorie a lui”

Il feretro arriva alle 9, quando all’ingresso del teatro c’è già una lunga fila. Tra i primi volti noti ad arrivare ci sono il Dg della Rai Roberto Sergio, Gianni Letta e Gigi Marzullo. Intorno alle ore 10:30 arriva uno dei più grandi amici di Baudo: Lino Banfi. Dopo aver salutato Tiziana, la figlia di Baudo, compie un lento giro del feretro, con gli occhi lucidi. Un grande momento di commozione, prima che lo stesso Banfi si rivolgesse al Dg Sergio per proporre: “Perché non intitolate il Teatro delle Vittorie a Pippo?”. Da parte sua, il Dg promette che ne parleranno in consiglio di amministrazione.

Nel corso della mattinata arrivano praticamente tutti i volti Rai del presente e del passato: da Carlo Conti a Mara Venier, storica amica di Baudo e Katia Ricciarelli, sua ex moglie; da Massimo Lopez ad Amedeo Goria, Tiberio Timperi, Giovanni Floris ed Enrico Brignano. Che di lui dice: “Ha insegnato più cose lui in tanti anni di televisione che tanti professori, entrando nelle case di tanti italiani. Era un uomo generoso, ha fatto la carriera di tanti, compresa la mia.

Carlo Conti su Pippo Baudo: “Si è spenta la Tv”. Fiorello: “Sua statua al posto del Cavallo Rai”

Poco dopo, Carlo Conti esce dalla camera ardente e lascia il suo ricordo ai giornalisti presenti: “Si è spenta la Tv. Si è spento un faro, uno di quei personaggi che passano alla storia e che non ci lasceranno mai. Eredi? Non ne esistono, Baudo è troppo grande.” Parole commosse e dense di gratitudine, cui fanno eco quelle di Fiorello; che lancia una proposta addirittura più “estrema” rispetto a quella di Lino Banfi: “Mettiamo una sua statua al posto del cavallo Rai di Viale Mazzini.

La giornata si riempie di memorie. Presso il Teatro delle Vittorie si alternano, ancora, cittadini e volti dello spettacolo. Arrivano Giucas Casella, Andrea Roncato ed Edoardo Vianello. Roncato afferma che Baudo è stato “la colonna sonora della sua carriera.” Aggiungendo che “non era soltanto un attore, ma una persona perbene. Un amico vero. indipendentemente dal fatto che lui fosse già una grande star.” Chiosando con una frase emblematica del carattere di Baudo: rispettava la gente e il suo pubblico.

La commozione di Flavio Insinna: “Mi ha insegnato a lavorare”

E poi ancora: Gianni Morandi, Giorgia, Flavio Insinna. Al Teatro delle Vittorie non manca davvero nessuno. Insinna, in particolare, lascia un suo personale ricordo di Baudo: “È stata una persona che ha cambiato le mie giornate in meglio, un grande insegnante, un maestro, un gigante.” Una persona che “mi ha insegnato a lavorare” nonché a studiare e a essere curioso. “Mi ha insegnato ad amare il talento degli altri e a scoprire la loro bravura.” Forse uno dei ricordi più belli e sentiti di questa intensa giornata.

Baudo non è stato “soltanto” un uomo di televisione; ma anche di canzoni. Ricordiamo, in proposito, il suo record di presentazioni del Festival di Sanremo (ben 13). Ed è per questo che anche tanto cantanti hanno voluto rendergli omaggio, da Giorgia a Eros Ramazzotti a Laura Pausini. Quest’ultima, in particolare, fu “scoperta” proprio da Baudo durante l’edizione 1993 del Festival di Sanremo. All’epoca, Laura portava sul palco la sua futura hit “La Solitudine.” Un brano che sarebbe poi entrato di diritto nella storia della musica leggera italiana.

Edoardo Vianello: “Pippo non ci lascerà mai”

Uno dei ricordi più belli è poi quello del già citato Edoardo Vianello, artista e cantautore: “Non credo che Pippo ci lascerà mai – afferma Vianello – Era una persona speciale, un grande amico. Uno come lui sarà difficile trovarlo, uno così preparato, simpatico e pronto.”  Giucas Casella, dal canto suo, ricorda come Baudo sia stato “quello che mi ha scoperto.” Ricordando come “Pippo era unico. Un grande. Ci mancherà tantissimo.” La traccia tangibile del segno che Pippo Baudo ha impresso nel mondo della televisione italiana e internazionale.

Ma il ricordo più pregnante di Baudo come “unificatore” della lingua italiana, dato il suo impegno sessantennale in televisione, lo lascia monsignor Dario Edoardo Viganò. Il vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali afferma: “La Rai fungeva da mediatrice sociale e culturale, rendendo oggetto di dibattito pubblico anche un evento come il Concilio.” Aggiuungendo: “Insieme a Mike Bongiorno, Corrado, Raffaella Carrà, Costanzo e Mina Pippo Baudo ha contribuito a unificare la lingua italiana, accompagnando il Paese nella sua crescita sociale e culturale.

E poi la gente comune. I cittadini, i telespettatori. Coloro che hanno fatto davvero grande Pippo Baudo. In tanti, come dicevamo, hanno affollato il Teatro delle Vittorie per rendere l’ultimo omaggio a uno dei più grandi conduttori televisivi italiani. Tanta gente che era lì perché Baudo ha inventato tutti. Riprendendo anche quella che era una vecchia imitazione di Martufello al Bagaglino. E alludendo simpaticamente al fatto che è stato un vero scopritore di talenti. Come ricorda Amedeo Goria: “Sono tutti qui perché tutti hanno avuto a che fare con lui. In un modo o nell’altro. gli siamo grati, è doveroso esserci.” Parole che descrivono compiutamente la gratitudine che il mondo dello spettacolo italiano detiene nei confronti di Pippo Baudo.

Published by
Enrico Nocera