Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato. È questo il tema del Premio Carlo Castelli. Parliamo del concorso letterario nazionale giunto alla sua XVIII edizione, rivolto a tutti i detenuti degli istituti penitenziari italiani, compresi quelli minorili.
Il Premio Carlo Castelli non è un concorso letterario come gli altri. In tutte le sue edizioni, fortemente volute dalla Federazione nazionale italiana società di San Vincenzo De Paoli odv, ha sempre lanciato messaggi che invitano alla riflessione sulle condizioni dei detenuti e delle carceri italiane.
La XVII edizione del Premio nazionale, rivolto come sempre a tutti i detenuti degli istituti penitenziari italiani, compresi quelli minorili, conferma tale concezione. Il tema scelto per l’edizione 2025 è Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato. Un invito a guardarsi dentro senza più confondersi con il proprio errore. Perché dietro ogni reato c’è una persona. E ogni persona può cambiare.
“Essere portatori di speranza, – ha spiegato Antonella Caldart, responsabile nazionale del settore carcere e devianza della odv – lavorando con e per i ristretti, affiancandoli, laddove possibile, nel loro cammino verso la consapevolezza che, se errare è umano, ripensare le proprie azioni può davvero dare un senso nuovo alla propria vita, dentro e, un domani, fuori dai luoghi di detenzione”.
Anche nell’attività della San Vincenzo De Paoli risuonano le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate durante un incontro istituzionale con i vertici dell’amministrazione penitenziaria. Ovvero: “Lo spazio non può essere concepito unicamente come luogo di custodia, ma deve includere ambienti destinati alla socialità, all’affettività e alla progettualità del trattamento”.
Insomma attraverso racconti, poesie, autobiografie e opere multimediali, i partecipanti al concorso letterario sono chiamati a compiere un viaggio interiore tra coscienza, miglioramento e umanità. Ma non è solo concettualmente che il Premio Castelli si distingue dagli altri, ma anche in termini di obiettivi. I primi tre classificati, due adulti e un minore, riceveranno un riconoscimento doppio.
Una parte in denaro destinata a loro personalmente e un’altra parte che diventa opportunità per qualcun altro, finanziando un progetto di reinserimento. Il Premio diventa così un mezzo per investire in un futuro condiviso. La premiazione si svolgerà venerdì 10 ottobre 2025 presso la casa circondariale Nerio Fischione di Canton Mombello in provincia di Brescia.
Il concorso è intitolato alla memoria di Carlo Castelli, storico volontario vincenziano e promotore della Legge Gozzini, che ha introdotto importanti modifiche all’ordinamento penitenziario favorendo il reinserimento sociale dei detenuti e introducendo misure alternative alla detenzione come la semilibertà e l’affidamento in prova. L’iniziativa nelle passate edizioni ha ottenuto il patrocinio della Camera, del Senato e del Ministero della Giustizia, ed è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica.