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Esteri

Libia, perché il ministro Piantedosi e la delegazione Ue sono stati bloccati e respinti da Bengasi

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Giovanna Sorrentino

La delegazione Ue, in cui c’era anche il ministro Piantedosi, è stata respinta all’aeroporto a Bengasi dal governo di Haftar. Ecco le ragioni. 

Una “palese violazione delle norme diplomatiche” a detta delle autorità della Libia orientale, controllata dal generale Khalifa Haftar, rischia di avere delle ripercussioni a livello diplomatico e anche sui flussi migratori dei prossimi mesi.

Libia, perché il ministro Piantedosi e la delegazione Ue sono stati bloccati e respinti a Bengasi (Ansa Foto) – notizie.com

Nella dichiarazione ufficiale si legge che alla delegazione europea è stato notificato “l’obbligo di lasciare il territorio libico quali persone non gratae”. Cioè persone non gradite, a causa di gravi violazioni delle norme diplomatiche e “disprezzo per la sovranità nazionale libica”.

Alla base della decisione ci sarebbe “un’incomprensione protocollare”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che presto sentirà il suo omologo libico per avere chiarimenti. Ma procediamo con ordine.

La missione europea era organizzata nell’ambito dell’iniziativa Team Europe e la delegazione era composta dal commissario europeo per la Migrazione Magnus Brunner, Piantedosi e i ministri dell’Interno di Grecia e Malta. Avrebbero dovuto incontrare sia il governo occidentale di Tripoli, riconosciuto a livello internazionale con a capo Abdelhamid Dbeibah, sia quello orientale del generale Khalifa Haftar.

Cosa ci facevano in Libia Piantedosi e la delegazione europea

Lo scopo della visita era rafforzare la collaborazione in termini di migrazione, a partire da sicurezza e rimpatri. La delegazione europea era prima andata a Tripoli, dove avrebbe ottenuto un ok all’impiego di Frontex. Bengasi sarebbe stata la seconda tappa della missione, ma una volta arrivati in aeroporto, è stata respinta su ordine del premier Osama Saad Hammad.

Perché Piantedosi è stato respinto dalla Libia

In un comunicato ufficiale, il governo della Libia orientale ha spiegato che il gruppo europeo non avrebbe rispettato le procedure dell’ingresso dei diplomatici stranieri e avrebbe agito senza coordinarsi prima con le autorità del posto.

Perché Piantedosi è stato respinto dalla Libia (Ansa Foto) – notizie.com

Nello specifico, ci sarebbe stata una discussione tra l’ambasciatore Ue in Libia Nicola Orlando e la delegazione libica presente all’aeroporto per accogliere i rappresentanti europei.

Orlando sarebbe sceso per primo dall’aereo a Bengasi e avrebbe avuto da ridire sulla composizione del gruppo libico, oltre che sulla gestione delle riprese dell’evento. I rappresentanti libici non avrebbero gradito questi appunti, ponendo fine alla missione.

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Ma ci sarebbero anche altri due motivi. Il primo: la scelta della delegazione Ue di andare prima a Tripoli e solo dopo a Bengasi. I due governi sono infatti antagonisti. Il secondo: la Libia orientale è vicina alla Russia e agli Emirati Arabi.

Il rischio di una nuova ondata migratoria in Europa?

La reazione dell’Europa non è tardata ad arrivare. Atene ha parlato di “ostacolo alla collaborazione sui rimpatri”. Il commissario Brunner ha tentato di mediare, sottolineando la necessità di coinvolgere “tutte le parti libiche” negli accordi con l’Ue in termini di migrazione.

Sullo sfondo ovviamente, c’è lo spettro di un’eventuale ritorsione da parte della Libia orientale, che potrebbe tradursi in una nuova ondata migratoria. Per questa ragione Bruxelles sta valutando di inviare un emissario tecnico a Bengasi oppure di tenere un incontro in un Paese neutrale per chiarire la situazione.

E non è escluso che l’Europa possa decidere di tagliare i fondi destinati alla Libia orientale se non ricomincerà la collaborazione.

Il rischio di una nuova ondata migratoria in Europa? (Ansa Foto) – notizie.com

In Italia le opposizioni non hanno perso tempo ad attaccare il governo, rifacendosi anche al caso Almasri: “Mentre noi riaccompagniamo il patria con un volo di Stato un trafficante di esseri umani e stupratore inseguito dalla Cpi, il nostro ministro Piantedosi viene respinto”, hanno detto +Europa e il Movimento 5 Stelle, parlando anche di “grave disfatta del governo Meloni”. 

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L’esecutivo ha spiegato più volte che l’episodio non ha alcun collegamento con la componente italiana della delegazione e neppure con i rapporti tra Italia e Libia. La missione infatti, era europea e non italiana.

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Giovanna Sorrentino