Ius Scholae, cosa prevede la proposta di Forza Italia che vede contrari Lega e FdI. E perché non ha niente a che fare con il referendum dell’8-9 giugno.
Forza Italia la chiama Ius Italiae, ma giornalisticamente è nota come Ius Scholae. Comunque sia, è una proposta di legge che gli azzurri sono pronti a portare all’attenzione del Parlamento nonostante la contrarietà degli alleati Fratelli d’Italia e Lega.
Il provvedimento ha lo scopo di consegnare la cittadinanza italiana ai migranti che abbiano fatto un percorso scolastico nel nostro Paese, nell’ottica dell’integrazione. “Siamo pronti a discuterla con tutti”, ha detto il leader degli azzurri e vicepremier Antonio Tajani, “il Parlamento è sovrano. Chiunque vuole votare la nostra proposta, la voti”.
“La legge sulla cittadinanza per noi va bene così”, ha dichiarato invece Sara Kelany, responsabile immigrazione per Fratelli d’Italia. E della stessa opinione sono i parlamentari della Lega, che per voce di Rossano Sasso hanno definito lo Ius Italiae una “proposta irricevibile” oltre che “tecnicamente sbagliata”.
Per i partiti di maggioranza – Forza Italia esclusa – gli italiani sulla cittadinanza hanno già deciso l’8 e 9 giugno, recandosi alle urne per votare no alla proposta appoggiata dalle opposizioni di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo per diventare italiani.
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“Noi abbiamo convintamente lavorato affinché quel referendum non passasse, perché andava nella direzione esattamente opposta alla proposta di Forza Italia”. A parlare con Notizie.com è il portavoce nazionale degli azzurri Raffaele Nevi.
Il deputato smentisce categoricamente il rumors secondo cui il suo partito stia in qualche modo strizzando l’occhio al Pd e agli altri partiti all’opposizione.
“Tra l’altro noi pensiamo che la sinistra sia schizofrenica, perché prima ha sostenuto il referendum che abbassava in modo automatico il rilascio della cittadinanza. E adesso invece, sarebbe quasi disponibile a ragionare sulla nostra proposta. Forse lo fa per spaccare il centrodestra. Ma noi al contrario, pensiamo che l’esito del referendum rafforzi la nostra proposta”.
Il quesito prevedeva di tagliare 5 anni per diventare italiani “in automatico. Noi invece, siamo ferocemente contrari a questo, non c’è alcuna contraddizione. Con lo Ius Italiae, la cittadinanza non è affatto un processo burocratico – aggiunge Nevi ai nostri microfoni – ma si ottiene per merito: quello di aver frequentato la scuola italiana per dieci anni: elementari, medie e due di superiori”.
La proposta di legge di Forza Italia, come detto, collega la cittadinanza all’istruzione, considerandola un percorso di integrazione: quindi non un meccanismo automatico che scatta al diciottesimo anno di età, ma per merito. “Il nostro è anche un modo per frenare il rilascio della cittadinanza facile – spiega ancora Nevi – La scuola rappresenta un meccanismo di selezione, che passa attraverso una maggiore integrazione dei cittadini stranieri nati in Italia, o che arrivano qui entro il quinto anno di età”.
E proprio (anche) per impedire la cittadinanza facile, il Consiglio dei ministri a marzo ha approvato lo Ius Sanguinis, che modifica le regole della cittadinanza per i discendenti italiani. Sono due provvedimenti differenti, ma il tema è lo stesso: “La cittadinanza italiana non va regalata. Va meritata con azioni concrete”, dice ancora il portavoce di Fratelli d’Italia a Notizie.com.
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Ma come si trova un accordo in maggioranza? “Intanto nessuno ha detto che la cittadinanza è il tema principale nel dibattito della coalizione. Però speriamo di poter convincere i nostri alleati e costruire insieme una legge per l’Italia in cui essere cittadini sia il premio di un percorso di integrazione. E non un mero meccanismo burocratico e facile da ottenere”.