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Caldo, firmato il protocollo per il lavoro: Cig, orari, turni e prevenzione. Tutte le misure
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Giovanna Sorrentino
2 minuti ago
Ministero e parti sociali hanno firmato il protocollo contro il caldo per la tutela dei lavoratori negli spazi aperti. Il documento spiegato punto per punto.
Mentre l’anticiclone africano affanna tutta l’Europa, al Ministero del Lavoro le parti sociali hanno firmato il protocollo sulle emergenze climatiche, che detta le regole da seguire nei cantieri e negli altri luoghi di lavoro all’aperto, che espongono i lavoratori ai gravi rischi per la salute, derivanti dalle temperature torride di quest’estate.
Caldo, firmato il protocollo per il lavoro: Cig, orari, turni e prevenzione. Tutte le misure – notizie.com
Sindacati e datori di lavoro si sono seduti attorno al tavolo della ministra Marina Elvira Calderone e hanno trovato e firmato un accordo, che sarà in gran parte recepito con apposito decreto ministeriale. La parte inerente alla cassa integrazione verrà invece inserito nel primo veicolo normativo utile, perché non può essere inserita in un decreto ministeriale.
Il provvedimento detta le regole generali, o meglio “un quadro nazionale”, come ha detto la ministra, “poi nei tanti accordi territoriali che verranno sottoscritti dalle parti sociali”.
Si chiama Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavoratori legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro ed ha l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza degli operai che lavorano all’aperto. “Intende valorizzare iniziative contrattuali assunte in sede nazionale di categoria, territorio o azienda” e sarà un punto di riferimento per le amministrazioni locali.
In sostanza è composto da 5 punti per proteggere i lavoratori e il testo comincia con una presa d’atto importante: quella del cambiamento climatico in corso, causa dell’aumento delle temperature, e che necessita di essere affrontato anche nei luoghi di lavoro all’aperto. Due sono gli obiettivi del protocollo: da un lato prevenire i rischi, dall’altro rafforzare la tutela di chi lavora. Ecco i punti principali del provvedimento.
Ammortizzatori sociali per tutti. Sia per chi ha un contratto a tempo indeterminato, sia determinato e pure per i lavoratori stagionali. Verranno erogati in automatico e senza seguire le procedure ordinarie, ogni volta che si è costretti a bloccare i cantieri a causa del caldo. Viene superato anche il limite temporale previsto dalla cassa integrazione ed esclude il periodo di stop a causa del clima dal conteggio totale.
Riorganizzazione degli orari. Il protocollo prevede una rimodulazione degli orari di lavoro, ad esempio anticipando il turno di lavoro quando fa caldo e prevedendo pause più frequenti nelle fasce orarie più calde. Verranno inoltre garantiti le aree d’ombra e gli spazi di ristoro, dove saranno disponibili acqua e ventilazione adeguata. Le aziende dovranno pianificare attentamente, sulla base del periodo estivo, il Piano di Sicurezza e coordinamento.
Infortuni monitorati dall’Inail
Obbligo di monitorare il meteo per i datori di lavoro. Il protocollo non stabilisce una soglia di temperatura precisa, ma dà il compito agli imprenditori di verificare quotidianamente le previsioni meteo e il bollettino sul sito www.salute.gov.it/Caldo. Qui sarà possibile ricevere tutte le informazioni in tempi utile per mettere in pratica la riorganizzazione degli orari e far partire eventuali ammortizzatori sociali.
Infortuni monitorati dall’Inail – notizie.com
Prevenzione e formazione. Il documento si concentra anche sull’importanza dell’informazione sui rischi del caldo, con campagne informative per adottare buone pratiche. Tra queste, l’uso di un abbigliamento adeguato e la distribuzione di bevande fresche durante le ore lavorative. Ogni realtà locale poi, dovrà operare a seconda del territorio ed estendere questi percorsi di informazione anche agli studenti tirocinanti che lavorano in estate.
Registrare gli infortuni causati dal caldo da parte dell’Inail. Lo scopo è migliorare la prevenzione con un approccio che vada oltre l’emergenza, nell’ottica di affrontare il problema in modo strutturale.