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Economia

Aprire un B&B in città: come trasformare la tua casa in una fonte di reddito

Published by
Kati Irrente

Il mercato degli affitti brevi sta cambiando le nostre città e se anche voi volete aprire un B&B nella vostra casa bisogna avere chiari i vari passaggi per non fare errori.

Aprire un B&B in città: come trasformare la tua casa in una fonte di reddito – notizie.com

Fino a qualche anno fa vigeva una sorta di far west riguardo gli affitti brevi. Appena è scoppiata la mania dei turisti (italiani e stranieri) di trascorrere le vacanze affittando una casa piuttosto che un albergo, complice la diffusione e il successo di piattaforme come AirBnb e affini, capitava che molti si svegliassero la mattina decidendo di diventare host.

Bastava dunque caricare un annuncio e si poteva tranquillamente affittare la propria casa ai viandanti, villeggianti o lavoratori, con la formula del bed and breakfast. Le cose sono cambiate negli ultimi tempi e le regole per poter avviare un’attività del genere sono diventate un po’ più stringenti. Scopriamole nel dettaglio.

Come aprire un Bed&Breakfast sfruttando gli spazi nella prima o seconda casa

Prima di tutto dovete capire se realizzare un B&B a livello professionale oppure occasionale. Nel primo caso occorre aprire la partita IVA indicando il codice ATECO 55.20.41 e scegliendo il regime fiscale più appropriato. In quanto attività commerciale necessita anche di una iscrizione alla Camera di Commercio e della presentazione della SCIA presso il Comune dove è ubicato l’immobile. In tal caso l’attività si può svolgere in un casa dove non si ha la residenza.

Come aprire un Bed&Breakfast sfruttando gli spazi nella prima o seconda casa – notizie.com

Nel secondo caso, cioè quando il B&B non è imprenditoriale, si può aprire nella casa dove si ha la residenza o in locali attigui, seguendo anche i regolamenti comunali, dove presenti. Bisogna però effettuare una pausa di tre mesi durante l’arco dell’anno. Si possono annotare gli introiti semplicemente compilando la voce “redditi diversi” sulla dichiarazione dei redditi.

A partire dal 2025 tutte le case che sono utilizzate per ospitare con la formula del B&B devono avere il CIN, ossia un Codice Identificativo Nazionale che si può richiedere attraverso la piattaforma telematica del Ministero del Turismo.

Tale codice deve essere esposto visibilmente in casa e riportato negli annunci sulle piattaforme o sui social. Attenzione perché un’attività senza CIN rischia la multa da 800 a 8.000 euro.

Si può aprire l’attività anche in condominio senza richiedere autorizzazioni specifiche, l’importante è che non ci sia un espresso divieto nel regolamento.

Infine c’è l’aspetto economico, nel senso che bisogna essere coscienti che aprire un B&B nella propria casa comporta un investimento di denaro, una somma grande o piccola che potete decidere voi, ovviamente, in base alle vostre disponibilità.

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Kati Irrente