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Guasto ai radar a Milano, è giallo sulle cause del blackout. Esposto in Procura e interrogazione a Salvini: “Verificare minacce esterne”

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Francesco Ferrigno

Voli cancellati o dirottati, disagi per migliaia di passeggeri. Ora che l’emergenza per il guasto ai radar di Milano sembra essere rientrata, è il momento di comprendere le cause del blackout.

Le autorità preposte hanno già annunciato l’avvio di un’inchiesta. Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per interruzione di pubblico servizio, mentre la società RimborsoAlVolo ha fatto sapere che i passeggeri coinvolti nei disagi hanno diritto a rimborsi ed assistenza. Inoltre, il deputato del Partito democratico Marco Laus ha presentato un’interrogazione al governo.

Guasto ai radar a Milano, è giallo sulle cause del blackout. Esposto in Procura e interrogazione a Salvini: “Verificare minacce esterne” – Notizie.com

Da domani si faranno le analisi per capire cosa è successo. Sembra sia stato un problema di decadimento della trasmissione dati addebitabile a soggetti che lavorano a supporto di Enav in un sistema molto complesso”. A parlare è il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma. Per comprendere l’intero quadro è necessario però fare un passo indietro. L’allarme è scattato alle ore 21 circa di ieri, sabato 28 giugno 2025. Un grave guasto ai sistemi radar del Centro di controllo d’area di Milano dell’Enav ha causato un blocco quasi totale del traffico aereo.

Oltre 300 voli diretti verso gli aeroporti di Malpensa, Orio al Serio, Linate, Genova e Torino sono stati cancellati, hanno subito ritardi significativi o sono stati dirottati verso altri scali in Italia o all’estero. Sono quindi scattati i piani di emergenza, le cosiddette contingency. Negli aeroporti del capoluogo lombardo sono state allestite centinaia di brandine. A livello tecnico, invece, è stato attivato un sistema radar secondario che ha permesso una gestione minima evitando il caos completo.

Guasto ai radar a Milano, Di Palma (Enac): “Ora parte l’indagine”

L’emergenza è cominciata a rientrare poco prima della mezzanotte. Stando alle prime ipotesi, il guasto è stato attribuito a una “problematica di trasmissione dati e connettività”. E a un problema alla rete esterna del Centro di controllo d’area di Milano. Un episodio simile, ma non della stessa gravità, si era verificato lo scorso 20 ottobre. “Ora parte l’indagine per capire le origini dell’avaria ed attuare le azioni atte a scongiurare il ripetersi del problema”, ha fatto sapere Di Palma.

Il Centro di controllo d’area di Milano è una struttura operativa che gestisce il traffico aereo in una vasta porzione del nord Italia e parte del mar Mediterraneo. In Italia ce ne sono in tutto quattro. Oltre a Milano gli altri Centri si trovano a Roma, Padova e Brindisi. Sono tutti di competenza dell’Enav, l’Ente nazionale di assistenza al volo. Si occupano sostanzialmente di garantire la sicurezza, ottimizzare i flussi, dialogare con i piloti istruendoli su altitudine, velocità e direzione.

Guasto ai radar a Milano, Di Palma (Enac): “Ora parte l’indagine” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Punto centrale del sistema di controllo sono i radar che servono a localizzare esattamente gli aerei, tracciarne i movimenti e identificarli. Ma perché nel caso di specie è intervenuto l’Enac? Quest’ultimo è l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ovvero l’autorità che stabilisce le regole, vigila che vengano rispettate e che è responsabile della sicurezza del volo, verificando omologazioni e licenze. Per questo sarà l’Enac ad occuparsi dell’inchiesta che dovrà verificare cos’è esattamente successo ai radar di Milano.

Alcuni indizi, però, il presidente Enac Di Palma li ha già lasciati. Dalle prime risultanze il “decadimento della trasmissione dati” potrebbe essere “addebitabile a soggetti che lavorano a supporto di Enav in un sistema molto complesso”. Con ogni probabilità l’identità di questi soggetti sarà contenuta in un report completo che in settimana l’Ente invierà al governo ed in particolare al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.

Codacons e Assoutenti: “Disservizio gravissimo”

Come già accennato, il Ministro, vicepremier e leader della Lega Salvini è già stato oggetto in queste ore di attacchi politici. Il parlamentare Dem Laus ha promosso un’interrogazione parlamentare. Nell’interrogazione si chiede al governo di “fare piena luce sulle cause del guasto, sull’eventuale presenza di minacce esterne, sulle misure adottate per la sicurezza dei voli e sulla necessità di rivedere l’organizzazione del sistema radar per rendere più resiliente ed efficiente di fronte a emergenze simili”.

Codacons e Assoutenti, invece, hanno parlato di un disservizio gravissimo. La prima associazione si è rivolta ai pm milanesi al fine di accertare le responsabilità del blackout. La seconda, invece, tramite il presidente Gabriele Melluso ha sottolineato la necessità di verifiche urgenti sullo stato di manutenzione dei locali che ospitano i data center.Con le ondate di calore estremo che stanno interessando il nostro Paese – ha spiegato Melluso – è doveroso accertare se i data center hanno mantenuto le condizioni termiche necessarie a garantire il funzionamento dei sistemi sensibili”.

Codacons e Assoutenti: “Disservizio gravissimo” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Del guasto ai sistemi radar di Milano si è occupata anche la società RimborsoAlVolo. L’azienda ha fatto sapere in una nota che se il volo viene cancellato o subisce un ritardo prolungato, la compagnia aerea ha l’obbligo, tra le altre cose, di garantire assistenza ai passeggeri sotto forma di pasti e bevande, sistemazione in albergo. Se l’assistenza non viene garantita e il passeggero ha dovuto pagare di tasca propria, la compagnia aerea deve rimborsare le spese sostenute.

E infine: nel caso in cui un volo sia stato cancellato a causa di un blackout, la compagnia aerea deve offrire la scelta tra il rimborso del biglietto e, in caso di coincidenza, un volo di ritorno all’aeroporto di partenza non appena possibile; l’imbarco su un altro volo verso la destinazione finale non appena possibile, oppure l’imbarco su un altro volo in una data successiva. Non è prevista invece la compensazione pecuniaria fino a 600 euro a passeggero trattandosi di un caso di forza maggiore.

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Francesco Ferrigno