In questi giorni Roma ed il Vaticano sono interessati da un flusso di presenze che è già andato oltre le aspettative.
La morte e i funerali di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile scorso, e poi l’avvio dei lavori del conclave ieri 7 maggio per la scelta del nuovo Pontefice, stanno facendo convergere centinaia di migliaia di persone nella Capitale.
Persone che, com’è ovvio, hanno necessità di sicurezza, di sistemarsi per la notte e di mangiare. L’afflusso sta quindi portando ad un grande lavoro da parte sia delle forze dell’ordine sia da parte delle strutture ricettive. Sotto il coordinamento di Prefettura e Protezione civile tutto sta andando per il meglio. O quasi. Proprio nelle scorse ore la guardia di finanza ha scoperto alcune pratiche messe in atto da quelli che potremmo chiamare i furbetti del conclave.
Cosa sta accadendo quindi a Roma in questi giorni? Partiamo col dire che l’ampio piano di sicurezza, come già accennato, è stato elaborato dalla Prefettura di Roma. Tra le forze dell’ordine investite c’è anche la guardia di finanza. I militari del comando provinciale della Capitale hanno così intensificato gli interventi per il contrasto delle più gravi forme di illegalità economico-finanziaria.
Tutto ciò in concomitanza con l’afflusso di turisti, iniziato con i funerali del Santo Padre, e tutt’ora in atto per il conclave che porterà alla nomina del nuovo Pontefice. I militari stanno battendo palmo a palmo i quartieri a particolare vocazione turistica: l’area della Stazione Termini, San Pietro, Borgo Pio, via della Conciliazione e zone limitrofe. Le ispezioni hanno riguardato le strutture ricettive, alberghiere ed extralberghiere, individuate sulla base di mirate analisi di rischio elaborate dai reparti speciali.
Si tratta, come specificato dallo stesso comando provinciale, di “realtà caratterizzate da elevati profili di pericolosità”. Da qui la scoperta. Sono state accertate irregolarità amministrative nei confronti di oltre cento persone. Ad esse sono state comminate sanzioni pecuniarie per un importo complessivo superiore a mezzo milione di euro. Numerose le violazioni riscontrate, dai più “comuni” fenomeni di abusivismo commerciale e numerose irregolarità fiscali alla mancata esposizione dei listini prezzi.
Ma non solo. In molti casi è stata omessa la comunicazione delle generalità degli alloggiati alla Questura e non è stato adottato o esposto il Codice identificativo nazionale (Cin), obbligatorio per tutte le strutture ricettive a decorrere dal 1 gennaio 2025. Pratiche irregolari e pericolose. Per capirci: soggetti pericolosi, latitanti o altro, potrebbero alloggiare in maniera indisturbata in queste strutture senza che scatti alcun alert per le autorità, come invece previsto dalla legge.
E poi: in molti casi non sono state osservate le norme antincendio. I finanzieri si sono trovati poi di fronte alla presenza non autorizzata di letti in sovrannumero. Infine, il caso più eclatante, messo in atto con ogni probabilità per far fronte alla grande domanda di posti letto di questi giorni. Nei pressi della Fontana di Trevi è stato scoperto un albergo completamente abusivo, sviluppato su ben cinque piani di un immobile. La struttura, priva di qualsivoglia autorizzazione, offriva 35 stanze e 85 posti letto.
“L’operazione – hanno fatto sapere i militari in una nota – si inserisce nel più ampio dispositivo di vigilanza permanente messo in atto dalla guardia di finanza. Dispositivo finalizzato a garantire la tutela dell’economia legale e a contrastare comportamenti illeciti a danno dei turisti, in un contesto di rilevante valore religioso e simbolico come l’Anno Santo”.